E’ una storia di amore e altruismo quella raccontata dal Corriere del Mezzogiorno. E’ la storia di Tommaso e Pina, che si sono incontrati nel 1998, a Napoli, e non si sono più separati. Si sono sposati e hanno iniziato la loro vita assieme, fatta di piccole gioie quotidiane, reciproco rispetto e grosso intesa. Purtroppo, però, nonostante il desiderio di allargare la famiglia, i figli non arrivavano. Hanno iniziato così la trafila per un’adozione internazionale, sperando che ‘la cicogna’ arrivasse anche per loro.
La storia di Matteo e di due genitori pieni d’amore
Un giorno, nel settembre del 2008, ascoltano al Tg3 Campania la storia del piccolo Matteo, bambino nato focomelico, senza i quattro arti. Inizialmente Tommaso credeva si trattasse di una raccolta fondi, ma poi ha ascoltato l’appello per cercare una famiglia per il bimbo. Lui e Pina non ci hanno pensato due volte, sapevano che potevano essere la famiglia adatta per quel bambino. Così hanno presentato richiesta e hanno avuto l’affidamento di Matteo.
Quando il bambino è entrato in casa loro aveva appena un mese, dopo un anno è arrivata l’adozione ufficiale e Matteo, Tommaso e Pina formano finalmente una famiglia. Sono passati tredici anni, ricchi di amore, di gioie e di tanti insegnamenti che prima il bambino, poi il ragazzo ha dato non solo ai genitori ma a tutte le persone che ha incontrato nel suo cammino. Matteo ha cercato per quanto possibile di condurre una vita normale, andando a scuola, scrivendo solo e addirittura nuotando. A breve dovrà sottoporsi a un altro intervento per ridurre un monchino, ma non ha paura e affronterà anche questa sfida con il grande coraggio che dalla nascita l’ha contraddistinto.
Nei giorni scorsi in casa di questa meravigliosa famiglia è arrivata una telefonata importante, quella dell’arcivescovo di Napoli, don Domenico Battaglia. Si è autoinvitato a pranzo per conoscerli , vuole conoscere questo forte amore che ha superato ogni sfida.