Nessuna vendetta, ma solo verità. I genitori di Samuele Gargiulo, il bimbo di 4 anni lasciato cadere dal balcone in via Foria lo scorso venerdì, chiedono di sapere cosa sia realmente accaduto e di avere giustizia per il figlio. “La famiglia non cerca vendetta, né soluzioni catastrofiche nei confronti di Mariano Cannio, la famiglia attende la verità per capire perché è successo”. Lo sottolinea, ai giornalisti, l’avvocato Domenico De Rosa, legale della famiglia di Samuele.
Il domestico, mentre stava facendo le pulizie in casa, ha preso in braccio in bambino e l’ha portato sul balcone. “I genitori non hanno nessuna responsabilità’, neppure di carattere morale, circa l’accaduto”, ha aggiunto De Rosa, “non hanno lasciato il figlio nelle mani di una persona che non sta bene, cosa che alla famiglia non risultava affatto”. Circa le pressioni subite dai cronisti registrate sul luogo della trageda, che hanno spinto il sindacato dei giornalisti a diffondere un comunicato nel quale viene stigmatizzata la vicenda, l’avvocato De Rosa ha precisato che il “picchetto” che sosta sul luogo della tragedia e allontana i giornalisti “non è certamente composto da familiari di Samuele. La famiglia chiede solo che venga di rispettato il loro dolore e anche il lavoro dei giornalisti, quello della Procura e pure quello dell’avvocato di Cannio”.
In merito al video che ritrae il bimbo, pubblicato e poi rimosso dai social nei giorni scorsi, De Rosa ha fatto sapere che si tratta di immagini completamente scollegate dalla tragedia in quanto risalenti ad almeno due anni fa. “Non sappiamo come il video social di Samuele sia stato diffuso in rete. È un video che va contestualizzato, che non è neanche un video attuale. È un video che risale perlomeno a due anni fa per quel che mi è stato detto, ed è completamente scollegato a quello che è successo. Sono meccanismi mentali di chi associa quel video alla tragedia, come a far ipotizzare e questo è un altro timore della famiglia, le cose più incredibili”.
De Rosa ha anche voluto sottolineare che i rapporti tra Cannio e i genitori di Samuele erano sempre stati “di estrema normalità’“. Da anni faceva le pulizie”, non solo a casa Gargiulo, e non aveva “mai dato segni di squilibrio”, ha spiegato il legale. “Anzi, – ha concluso – il senso di riservatezza e di tranquillità’ che mostrava era un motivo in più per continuare a trattarlo come una persona alla quale affidare le pulizie in presenza di una signora incinta e di un bimbo di 4 anni”.
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