Nel monday night di Serie A Udinese e Napoli si giocavano la testa della classifica, un big match davvero insolito visto che i bianconeri non sono abituati a frequentare i quartieri nobili della graduatoria. Dall’altra parte il Napoli doveva confermare di aver definitivamente chiuso con i fantasmi del passato (la mancata qualificazione in Champions e un mercato non proprio all’altezza delle aspettative hanno creato un po’ di disaffezione nei tifosi).
Udinese-Napoli, i cori razzisti continuano a essere una piaga
Per la verità, la partita “non ha avuto luogo” nel senso che non c’è mai stata contesa. Infatti, gli azzurri di Luciano Spalletti hanno subito asfaltato i padroni di casa con un roboante 4-0. Adesso il Napoli è davanti a tutte (con gli acerrimi rivali della Juventus a ben 10 lunghezze di distanza). Splendida anche la cornice della Dacia Arena, un gioiellino in stile british che rende ancor più godibile la visione della gara. Peccato per quello che è successo sugli spalti. Uno spettacolo davvero indegno.
Per i telecronisti di DAZN… è tutto regolare
Per gran parte dell’incontro i tifosi friulani hanno intonato i soliti cori beceri contro i napoletani e contro il Vesuvio. “Vesuvio lavali col fuoco”, questo lo stornello ripetuto in loop. Vien da chiedersi però perché i telecronisti di DAZN non abbiano pubblicamente stigmatizzato l’episodio. Chiudere gli occhi di fronte ad atteggiamenti simili significa implicitamente tollerarli. Diego Armando Maradona si batteva il petto e si caricava a molla quando, sui tanti campi fangosi del nord Italia, la “sua” Napoli veniva ingiustamente denigrata. E a giudicare dal risultato rotondo (un netto 0-4) si può ben dire che ieri la squadra abbia seguito le orme del Pibe. Rispondere agli insulti a suon di gol può e deve essere il mantra del collettivo partenopeo. Tuttavia, il problema del razzismo negli stadi continua a essere una piaga che va risolta. Ma c’è davvero il desiderio di affrontare seriamente questo problema? Chi era allo stadio ieri riferisce di un ambiente ostile e violento. Impossibile andarci in famiglia.