Cosa fare se ti punge un calabrone asiatico. Il capoluogo campano è invaso da questi insetti pericolosi. Un giovane è in ospedale
Non sono né api né vespe ma calabroni asiatici. Grossi insetti volanti dai colori come api e vespe, appunto, ma dalle caratteristiche differenti (e anche dalle dimensioni). Pare che la specie sia stata protagonista di molti avvistamenti.
Addirittura a Napoli si sta parlando di vera e propria invasione. Come riportato da Fanpage, lo scorso mercoledì un giovane è stato punto. Immediatamente è scattato il ricovero presso l’ospedale Pellegrini: la vittima aveva dolore dal dito, luogo della puntura, fino alla spalla.
Cosa fare se ti punge un calabrone asiatico
Pare che a causare l’arrivo di questi insetti siano stati i cambiamenti climatici. Le punture sono pericolose perché emettono un veleno che nel peggiore dei casi può causare uno shock anafilattico.
“In caso di puntura di calabrone – ha dichiarato a Fanpage il Docente di Entomologia generale e applicata del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli Francesco Pennacchio – bisogna innanzitutto allontanarsi, per evitare ulteriori punture che potrebbero provenire anche dallo stesso insetto, in quanto a differenza delle api i calabroni (e le vespe) non perdono il pungiglione. Successivamente, si può trattare la puntura lavando il sito d’ingresso del pungiglione e applicando del ghiaccio o dell’acqua fredda. È possibile usare specifiche pomate per ridurre l’infiammazione, solitamente a base di corticosteroidi. Se il gonfiore diviene generalizzato e interessa la zona della gola, o se ci sono sintomi (palpitazione, febbre, vertigini) che possono far pensare a una reazione sistemica va immediatamente contattato il soccorso sanitario”.