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Trattato male e con violenza a Capodichino, la denuncia del giornalista disabile Dario Riccardi

Spiacevole avventura per il giornalista disabile Dario Riccardi. Di ritorno in aereo dalla Sardegna, il collega di Torre Annunziata, da sempre impegnato nella battaglia per i diritti delle persone diversamente abili, ha descritto quello che gli è accaduto.

Disabile napoletano trattato male e con violenza a Capodichino

Un’hostess gentile e professionale mi ha accompagnato lungo i percorsi dell’aeroporto, fino all’imbarco, dove mi ha affidato ad altri suoi colleghi, altrettanto garbati e signorili, che non hanno lasciato nulla al caso. La sedia che deve condurmi al mio posto in aereo è provvista di ogni necessario dispositivo: cintura di sicurezza, poggiapiedi, poggiatesta, braccioli. Davvero non si può chiedere di più e di meglio. Il volo è comodo e confortevole, ma, arrivato a Napoli la musica cambia.

Un disastro, non so se sono in uno zoo o in aeroporto. Ad accogliermi, senza neppure salutare, ci sono stati degli ululati paragonabili a quelli delle scimmie. Il primo urlo cavernoso e fastidioso è stato questo: ‘Oè Cì, oè Cì ( Ciro) t’aggia ritt e piglià ò guaglione’. Altro ululato scimmiesco: ‘Comm ò piglio? pe man o pi pier?’ (Come lo prendo? Per le mani o per i piedi?). Da questo tira e molla viene fuori una cosa tipo nove settimane e mezzo: nel tentare di sollevarmi vengo spogliato, pantaloni giù e maglia sollevata, e gettato sulla sedia con una violenza mai vista prima.

Sedia? forse sì, ma non certamente adatta al trasporto di un disabile: la cintura di sicurezza è stata letteralmente inventata con quello che in napoletano viene comunemente definito ‘ò sparatrapp’. Un pò di nastro sottile e annodato alla bell’e meglio, come è possibile vedere in foto; del poggiapiedi e poggiatesta neppure l’ombra. Non so come vengo portato fuori dal velivolo mentre vedo gli sguardi preoccupati dei miei genitori e quelli perplessi del personale dell’aereo“.

Disabile napoletano trattato male e con violenza a Capodichino: il post del Consigliere regionale Borrelli

Il rientro a Capodichino diventa un incubo per il giornalista e disabile Dario Riccardi. Accoglienza inadeguata all’aeroporto e legato sulla sedia con lo scotch. Borrelli: ‘La direzione ora deve scusarsi pubblicamente ed adeguarsi immediatamente per accogliere dignitosamente i diversamente abili. Questa arretratezza culturale va sradicata’. Innanzitutto vorremmo esprimere la nostra solidarietà a Ricciardi che da tempo a Torre Annunziata rappresenta un simbolo per lotta per i diritti delle persone diversamente abili, diritti che evidentemente nel nostro territorio ancora non vengono riconosciuti.

La barriera architettoniche, ancora troppo numerose, e la mancanza di sensibilità e rispetto per i diversamente abili è segno di una arretratezza culturale, mentalmente e sociale che va sradicata. Abbiamo inviato una nota alla direzione dell’aeroporto di Capodichino per chiedere innanzitutto di scusarsi pubblicante con Ricciardi e prevedere un piano di adeguamento delle strutture, delle attrezzatture e del personale per poter accogliere e gestire dignitosamente i viaggiatori disabili“.

Fabiana Coppola

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