Perché “Ercolano, Una Storia Antiracket”, è la Dimostrazione che liberarsi della Criminalità si può. Un libro utile. Anzi utilissimo. Perché il lieto fine possa verificarsi anche altrove.
Pamphlet di denuncia e di speranza ( Guida editori) contro le connivenze politiche, scritto a sei mani, quelle di Nino Daniele, Antonio Di Florio ( comandante dei Carabinieri) e Tano Grasso ( Presidente dell’Associazione Anti/racket e artefice del glossario, appendice del libro). Nino Daniele, filosofo, conosce bene le dinamiche di chi nasce senza identità sociale e che comincia presto a fare la spola tra la strada, la criminalità e il carcere visto che di Ercolano è stato il sindaco, poi Assessore alla Cultura con la giunta De Magistris.
Questo libro prova ad offrire una risposta a queste cruciali domande.Lo fa “narrando” da tre diversi punti di vista: Il faticoso, prima incerto e poi più spedito cammino di quello che diviene un metodo di intervento; una precisa strategia che vede insieme Istituzioni,Forze dell’Ordine ,Magistratura e cittadinanza. Prima in misura minoritaria poi con un largo coinvolgimento che mobilita coscienze e desiderio di riscatto Sono due i momenti della svolta.
Il primo é rappresentato dall’incontro del Sindaco di Ercolano (Nino Daniele) che rifiuta di essere un normale amministratore,anzi ritiene che la vera normalità e fare il contrario di quello che é la regola dominante in terra di mafia- con un giovane tenente dei Carabinieri al suo primo comando territoriale. Si incontrano e via. Iniziano a compiere atti semplici che in quel momento ed in quel contesto sono assordanti deflagrazioni nel silenzio dell’assuefazione:nei luoghi della camorra e della paura ,laddove nei giorni precedenti c’era un cadavere per terra ,essere presenti, passeggiare insieme tra la gente impaurita e rassegnata ,il Sindaco ed il Carabiniere in divisa a dimostrare la presenza delle Istituzioni, a rappresentare l’alternativa al terrore ,passeggiate con la schiena dritta per dire che lo Stato c’è e non intende voltarsi dall’altra parte,o starsene al sicuro nel palazzo a dire le solite giaculatorie verbose ma inconcludenti.
Il secondo momento é legato all’incontro con la storia e l’esperienza del movimento antiracket. La FAI ( Federazione antiracket). Il libro racconta la storia di come nasce un’associazione il cui esempio fondativo é quella nata a Capo d’Orlando agli inizi degli anni “90.Esempio poi diffusosi in molti luoghi della Sicilia e dell’intero Mezzogiorno scrivendo un eccezionale capitolo nella lotta per liberare il Paese dalla presenza della criminalità organizzata di tipo mafioso.
La parola magica è fiducia. L’acqua migliore in cui la camorra puó nuotare agevolmente é la sfiducia. La storia della liberazione di Ercolano é la storia della ricostruzione della fiducia di una comunità in se stessa e della forza inarrestabile che si è messa in moto. Nel libro c’è un capitolo speciale dedicato ad un testimone di giustizia che gli autori considerano come una ferita ancora aperta pur in una storia di successi e di esperienze emblematiche. Ferita non significa sconfitta,ma un problema ancora aperto.
Filippo Nocerino ,imprenditore ercolanese,ha offerto ai Magistrati napoletani ,con le sue denunce delle estorsioni subite , una collaborazione che ha pochi eguali nella storia della lotta alla camorra nel napoletano.Decine di camorristi di vari e piú potenti clan cittadini arrestati e condannati, per le sue denunce e soprattutto per le lucide testimonianze ai processi. Egli é tuttora sottoposto a misure speciali di protezione.La ferita potrà considerarsi chiusa solo quando Filippo e i suoi familiari potranno tornare ad una piena normalità di vita e di lavoro.
La storia dell’antiracket dimostra che ciò e possibile. Nel pubblicare il libro gli autori auspicavano che quanto accaduto ad Ercolano potesse verificarsi in altre città della Campania. E d’Italia. Ad Ercolano la liberazione ancora dura.
pagina Facebook di Januaria Piromallo