Il 1973 è stato un anno molto importante per la Napoli. Il capoluogo della città campana visse un periodo molto intenso, fatto di alti e bassi. Da un punto di vista culturale Partenope stava vivendo una grande evoluzione, soprattutto per quanto riguarda la musica.
Le note negative e di sicuro non meno importanti, erano legate al contesto igienico–sanitario: acque inquinate e malattie infettive che stavano contagiando i cittadini, soprattutto quelli appartenenti alle classi sociali più povere.
Così, mentre Napoli ospitava il primo festival italiano di musica progressiva il Be-In (che portò la città ai vertici degli eventi musicali a livello nazionale ed europeo), tifo, colera ed epatite invasero il capoluogo partenopeo.
La notte del 18 luglio ci fu un altro evento che scosse gli animi dei napoletani. C’era il caro prezzi per la vendita del pane. Il mercato nero impazzava e i panettieri, per protestare, chiusero i propri locali. Di notte molti cittadini presero d’assalto i forni. La ribellione all’iniziativa dei fornai fu messa in atto per cercare di soddisfare la fame delle proprie famiglie.
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