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Fa stampare Iban sull’epigrafe per aiutare la figlia: il parroco non celebra il funerale

Crea polemiche e problemi la decisione di Sonia Campagnolo che, a pochi giorni dalla morte, ha voluto che sulla sua epigrafe fosse scritto l’Iban per una donazione alla figlia. “Problemi di fede, problemi di banca” commenta un paesano, “le due cose non andrebbero mescolate”.

La comunità di Carmignano sul Brenta nel Padovano nel giorno del funerale di Sonia vive il suo piccolo scisma. La donna morta, prima che il cancro domenica la uccidesse a 47 anni, ha voluto fosse stampato sulla propria epigrafe: “Il tuo fiore sia un’offerta da devolvere a sostegno della figlia Lisa tramite l’Iban IT96E01030624700000018 07112 con causale: in memoria di Sonia”.

Don Egidio, titolare della parrocchia, per tutto il funerale non si è mosso dalla canonica, a celebrare per lui c’era don Luigi, il prete andato in pensione 12 anni fa: “Io servo il Signore da 42 anni – dice – ma un Iban sull’epigrafe non l’avevo mai visto. Negli ultimi 16 mesi ho fatto 102 funerali di cui 12 Covid, seguo 2.250 famiglie e ne assisto 39 di veramente povere. Compriamo loro da vestire, paghiamo l’affitto, copriamo le bollette. Questo è il paese, poi vedo un Iban su un’epigrafe e mi chiedo: cos’è successo? Quella famiglia è diventata improvvisamente povera? No, non lo è. Ho fatto visita a Sonia due settimane fa, suo padre Piero frequenta la parrocchia, lui stesso è membro del gruppo della Caritas e sa perfettamente cosa vuole dire averne e non averne”. Altro non dice e non vuol dire.

La comunità però si divide, come riporta il Corriere del Veneto. All’uscita della chiesa Lisa commenta: “No, non ho guardato il conto corrente, non è questo il tempo. No, non ho visto mio padre e neanche voglio vederlo”. L a ragazza è stata cresciuta dalla sola mamma e ora è rimasta orfana. Per lei amici di famiglia ora provvederanno alla sua crescita e ai suoi studi. Gli amici di Lisa parlano con una voce sola: “Non si tratta solo di soldi, quello di Sonia è un gesto che ha risvegliato qualcosa, ha affidato alla comunità il pezzo di strada che non poteva più fare lei con la figlia, come avesse chiesto un’adozione a distanza, a qualcuno, ai molti che l’avrebbero amata e seguita come ha fatto lei”.