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Denise, auto a folle velocità il giorno della scomparsa: trovata impronta di una manina su altra vettura

Durante l’ultima puntata di Quarto Grado si è tornati a parlare di Denise Pipitone. Nel corso del programma è stato ricostruito il giorno del rapimento ed è emerso un retroscena che potrebbe essere un ulteriore dettaglio per la ricostruzione di quanto accaduto alla bambina.

L’auto a folle velocità il giorno della sparizione di Denise

Nella zona della scomparsa, secondo quanto detto a Quarto Grado, pare che sia stata avvistata un’auto, una Ford Fiesta, che viaggiava a velocità sostenuta. La vettura era grigia, avrebbe urtato contro un marciapiede e poi avrebbe proseguito per una strada sterrata, a vederla sarebbe stato il conducente di un motorino. Secondo un investigatore privato, che si è messo a disposizione di Piera Maggio, quella via sarebbe nota solo alle persone del posto.

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Nel corso della puntata di Quarto Grado è stato ascoltato anche il perito della procura, Luigi Simonetto, che ha spiegato come il comportamento della guidatrice sia stato piuttosto anomalo. Lo stesso perito all’epoca suggerì di  controllare alcune officine per verificare se ci fosse stato qualcuno che avesse chiesto la riparazione di alcune parti meccaniche. Dopo la sparizione di Denise molte automobili furono controllate e una delle vetture aveva l’impronta di una manina sul parabrezza, ma non fu possibile verificare a chi appartenesse.

Nel corso della trasmissione è stato spiegato che molte automobili sono state comunque controllate all’epoca e una di queste aveva una peculiare impronta di una manina sul parabrezza. Pur avendo a disposizione le impronte digitali però, si sarebbe dovuto procedere per sottrazione, esaminando le impronte di tutti i bambini della zona e verificare se l’impronta sul parabrezza non corrispondesse a nessuno di essi.  Un momento topico di “Quarto grado” è stato ieri sera rappresentato dai nuovi dettagli della pista rom. È stato ascoltato uno slavo residente a Mazara, che era amico di Piero Pulizzi, al quale il padre naturale di Denise si era rivolto per cercare la bambina, rivelandogli addirittura il suo segreto prima ancora che agli inquirenti. L’uomo ha affermato di aver aiutato Pulizzi per quanto possibile, ma poi di essersi allontanato da lui, perché ha affermato che il suo popolo ama i bambini e non avrebbe commesso nulla di così turpe, un crimine cui non voleva essere associato.  Si è tornati naturalmente sulla testimonianza di Mariana, giovane rom che ha affermato nei giorni scorsi di aver conosciuto la donna con Danas nel video di Felice Grieco, la guardia giurata che nell’ottobre 2004 riprese col telefonino una bimba molto somigliante a Denise a Milano. Grieco pensa che Mariana non sia attendibile: “Io non le credo”, ha detto. La giovane ha accusato Grieco di trarre profitto da questa storia ed era stata invitata sia dalla guardia giurata sia dall’avvocato Giacomo Frazzitta a non rivelare nulla pubblicamente. “Speriamo non abbia compromesso tutto”, ha aggiunto Grieco, che ha sottolineato come la foto della rom da lui mostrata, uno scatto segnaletico di repertorio, fosse in realtà una trappola per far uscire eventuali testimonianze.