Si è tenuta giovedì 3 giugno alle ore 19.30 a Casalnuovo la fiaccolata in memoria di Simone Frascogna, il ragazzo ucciso a soli 19 anni lo scorso 3 novembre in seguito a un diverbio per motivi di traffico. Sono trascorsi sette mesi da quel terribile omicidio e la famiglia ha voluto ricordarlo con una manifestazione in suo ricordo.
Un’iniziativa per non dimenticare che si può morire a causa di una violenza atroce. Alla commemorazione, si sono stretti attorno alla madre di Simone, Natascia Lipari, altri familiari di vittime ‘civili’. Presente la moglie di Patrizio Falcone Anna Gaeta, assieme alla sorella Ida. Patrizio è stato ucciso con una coltellata al petto da un vicino di casa. E’ arrivato anche Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il giovane gambizzato a Sant’Antimo per aver difeso la sua fidanzata. C’era Tania Esposito, la madre della piccola Noemi, colpita da un proiettile di un agguato in piazza Nazionale a Napoli. E poi era presente Annamaria Della Corte, moglie di Francesco, il vigilante ucciso di botte davanti alla stazione della metropolitana di Piscinola. Poi la famiglia di Gianluca Coppola, la madre, il padre, la fidanzata e lo zio. Il ragazzo è morto, dopo giorni di agonia, in seguito a un agguato davanti al suo papà.
Una manifestazione cui hanno partecipato i tanti amici di Simone, che a distanza di sette mesi ancora non riescono a credere a quanto accaduto. La madre della giovane vittima ha preso parola per ringraziare i presenti. “Buonasera, insieme a noi in questo momento ci sono famiglie di altre vittime. Con noi c’è Anna Gaeta, la moglie di Patrizio Falcone. C’è la famiglia di Gianluca Coppola, il ragazzo che venne sparato a Casoria. C’è la famiglia Della Corte, Annamaria, il vigilante che venne ucciso davanti a una stazione della metro. Poi ci ha onorati Gaetano, il ragazzo gambizzato a Sant’Antimo. C’è Tania Esposito, la mamma della piccola Noemi, che venne sparata a piazza Nazionale”. La signora Lipari ha spiegato come tutti sono riusciti a unirsi in questo immenso dolore: “Grazie perché insieme ci siamo uniti nel nostro dolore, il vostro è il nostro. Ci sosteniamo a vicenda”.
“Sono passati sette mesi – ha continuato la madre di Simone – non sono mai riuscita a ringraziarvi. Ringrazio Casalnuovo, ringrazio la vostra vicinanza, perché anche con un messaggio ci date forza (…). Dite no alla violenza perché ancora possiamo ribellarci contro la violenza denunciando attraverso le famiglie (…). Ci vogliono pene serie ed esemplari affinché nessun essere umano si senta in diritto di toglierci la vita. Simone è diventato l’angelo di Casalnuovo e dei ragazzi. Io li incontro sempre, dico sempre ‘Casa mia è la vostra’. Io non sono una mamma coraggio, sono una mamma giusta (…)”. Tanti gli applausi per lei e gli altri famigliari di vittime, che come Simone, hanno perso la vita ingiustamente.