Così come raccontato ai carabinieri dalla figlia, anche la madre della ragazza che ha denunciato di essere stata violentata da Ciro Grillo e dai suoi amici in Sardegna dice nel verbale pubblicato su La Verità oggi che “S. era andata piangendo dall’amica, che ancora dormiva e le aveva chiesto di andare via perché nel frattempo era stata violentata. L’amica confusa aveva alzato le spalle senza dire nulla e si era rimessa a dormire. R. è stata spesso a casa nostra e anche S. è stata sovente sua ospite, per quello che so non aveva un rapporto trasparente con la madre, ha un carattere molto forte, dominante anche su mia figlia che è una persona più genuina”.
Il pomeriggio del 17 R. e S. lasciano la casa dei presunti abusi e tornano al b&b. “S. mi ha detto che ha comprato la pillola del giorno dopo in farmacia, non so dire se con R., e mi ha detto che stava male e che avvertiva dolori fisici alle parti intime, alla testa, alla bocca e alle gambe. Stava molto male”. Nei giorni seguenti la mamma si rende conto “che qualcosa non andava, perché S. era sempre stanca e nervosa, un po’ irascibile”.
“Siamo in confidenza con i titolari del b&b e chiediamo sempre loro di informarci su tutto, per esempio le nostre figlie erano in compagnia di qualcuno – racconta ancora la donna ai carabinieri – e conoscevamo anche il gruppo di kite che frequentava mia figlia. Era un contesto che ritenevamo sicuro e che era sempre stato tranquillo e controllato fino alla sera in cui è arrivata R.”. Il venerdì sera, 19 luglio, “al nostro arrivo eravamo consapevoli di trovare S. con un po’ di febbre, a causa di un’insolazione, perlomeno questo è quello che ci aveva raccontato. Appena l’abbiamo vista ci siamo però resi conto che le sue condizioni erano pietose, tremava come in preda alle convulsioni”.
Curata con antipiretici e stracci bagnati, l’indomani la figlia e l’amica – dice la donna – sarebbero andate a trovare A.C., il compagno di scuola che le aveva invitate al Billionaire. Domenica 21 luglio la famiglia rientra a Milano. “Anche R. sarebbe dovuta partire con noi, ma non è riuscita a prendere il volo perché era in overbooking ed è rimasta a Olbia, per tornare a Milano il giorno successivo”.
“Durante il viaggio in aereo – dice la mamma – ho provato più volte a chiedere a mia figlia che cosa avesse, per capire il suo malessere; perché era giù di morale, a prescindere dalla febbre, e la cosa mi era sembrata assai strada, visto che stavamo rientrando da un periodo di vacanza. S., lì per lì, mi ha raccontato, così a grandi linee, l’episodio della serata in discoteca, dicendo che l’avevano fatta bere e violentata senza entrare troppo nei particolari perché c’erano altre persone, promettendomi che mi avrebbe raccontato poi a casa. Le ho subito chiesto se R. sapesse dell’accaduto e mia figlia mi ha confermato che sapeva della prima violenza, perché era stata proprio lei a raccontargliela, ma non l’aveva aiutata perché dormiva”.
“R. le aveva poi fatto promettere di concordare la versione del racconto della serata, temendo la reazione di sua madre, accordandosi per dire che erano state in discoteca, ma che erano rientrare a dormire nel b&b nelle prime ore del mattino, senza fare alcun cenno alla violenza sessuale”. “S. mi ha detto che R. in questi giorni le ha mandato diversi messaggi per chiederle come mai fosse distante senza che tuttavia lei rispondesse”.
E’ nel verbale di sommarie informazioni rese ai carabinieri di Milano Porta Garibaldi dalla madre della ventenne italo norvegese che per la prima volta viene pronunciato il nome di Beppe Grillo. E’ il 26 luglio 2019 quando la donna, che accompagna la figlia a denunciare la presunta violenza subita in Sardegna, nomina il leader del Movimento 5 Stelle come presunto proprietario dell’appartamento degli abusi.
A svelarlo è La Verità, che riporta stralci delle dichiarazioni testimoniali della madre di S.. Ricostruisce la serata del 16 luglio, quando la figlia e un’amica di questa vengono invitate da un amico ad andare in discoteca al Billionaire, dove avrebbero incontrato i quattro presunti aggressori Secondo la donna, le due giovani e il loro amico avrebbero condiviso il tavolo con i genovesi per “abbattere i costi dello stesso”.
L’idea di andare a mangiare qualcosa a casa di uno degli indagati sarebbe nata in modo estemporaneo, dopo che questi “avevano suggerito alle ragazze di usare lo stesso taxi, un minivan, anche stavolta per dividere le spese”. E’ la donna a fare il nome del proprietario dell’appartamento: “Da quello che mi dice mia figlia, dovrebbe trattarsi del figlio di Beppe Grillo”.
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“A quel punto – continua ancora la mamma della presunta vittima – i presenti nella casa hanno mangiato la pasta che aveva cucinato R., (l’amica della presunta vittima, ndr) tranne mia figlia che è rimasta a digiuno perché non si sentiva molto bene. Nella circostanza i ragazzi avevano offerto nuovamente da bere alle ragazze”. Per la donna è in quel momento che i genovesi propongono alle due ragazze di fermarsi a dormire da loro e ai carabinieri ripete i particolari raccontati dalla figlia della “testa schiacciata contro la parete” dentro il box doccia o l’accappatoio lanciato da uno dei genovesi “con una brutta faccia”.
Nuovi inquietanti dettagli messi a verbale dai carabinieri dopo l’interrogatorio: la vittima dei presunti abusi sessuali…
Pubblicato da Gianluigi Nuzzi su Lunedì 3 maggio 2021