A quasi un anno dalla scomparsa del 41enne ucciso con una coltellata al petto, la moglie, la madre e la sorella lo ricordano in una video intervista
Il 23 maggio del 2020 Patrizio Falcone veniva ucciso a 41 anni con una coltellata al petto da un suo vicino di casa a Napoli, nel quartiere Scampia. L’11 maggio si terrà la prossima udienza dinanzi la Corte d’Assise, siamo alle battute finali del giudizio in primo grado nei confronti di Mauro Severino, accusato di omicidio. E’ trascorso quasi un anno da quel terribile giorno e la famiglia adesso attende che sia fatta giustizia.
Il racconto della moglie di Patrizio Falcone
Patrizio, padre di due ragazzi, è ricordato da tutti come un papà amorevole, un marito attento e un grande lavoratore. Anna Gaeta, la moglie, non potrà mai dimenticare il momento in cui ha raggiunto il marito morente fuori dal cortile della palazzina in cui vivono: “Schizzava sangue da tutte le parti – racconta – l’ho trascinato come un sacco per portarlo in ospedale, le sue ultime parole sono state ‘Prenditi cura dei miei ragazzi‘”.
Oggi Anna con forza e coraggio sta provando a trovare una ragione a quanto accaduto, si è messa in contatto con familiari di altre vittime di omicidio, come la madre di Simone Frascogna, ucciso a 19 anni a Casalnuovo in una lite per motivi di viabilità. E ancora Giuliana Ghidotti, moglie di Lino Apicella, agente di Polizia morto nel tentativo di sventare una rapina. Ma sono tante altre le persone cui Anna si è avvicinata: “Assieme – spiega a Vocedinapoli.it – ci battiamo affinché queste vittime non siano dimenticate. Abbiamo un dolore in comune tutti quanti, io lotto perché le leggi devono essere uguali per tutti. Che sia istituita una giornata per tutte le vittime (…)“.
Patrizio è stato brutalmente strappato all’affetto dei suoi cari: “Come si fa a dire a una madre che il proprio figlio è stato ammazzato?“, è questa la domanda che continua a ripetersi Ida Falcone, la sorella. “Mio fratello – ricorda Ida Falcone – era un uomo che lavorava dieci mesi all’anno come carpentiere navale e nei giorni in cui veniva a casa, lavorava nella ditta del suo titolare“. Tanti i ricordi che scaldano i momenti bui di chi oggi ha perso un figlio, un marito, un fratello, un padre. “Ricordo ancora la sorpresa che mi ha fatto al compleanno – racconta Carmela Ruggieri, madre di Patrizio – è arrivato con Anna e i figli e una torta con le candeline. Il giorno in cui è morto lo aspettavo per andare a fare delle compere“. “I progetti – aggiunge la moglie – che avevamo. Eravamo felici“. “Le risate – continua Ida – Patrizio sorrideva sempre, si rideva solo, i Natali trascorsi assieme. E’ qualcosa che non tornerà più“.