Domani si terranno i funerali di Maurizio Cerrato, 61 anni, morto per difendere la figlia. Alle 14.45 si terranno le esequie nel Santuario dello Spirito Santo, a Torre Annunziata.
Sul manifesto funebre le parole commoventi delle sue due bambine: Maria Adriana e Andrea Sveva e la moglie Tania.
“Come è possibile che una sola pugnalata abbia trafitto quattro cuori? Che il silenzio delle persone che si sono voltate da un’altra parte abbia reso queste ferite non rimarginabili. Il dolore che ci porteremo dentro tutta la vita sarà alleviato solo dal ricordo del tuo amore immenso. Cercheremo in ogni sguardo la luce dei tuoi occhi, in ogni sorriso la gioia del tuo cuore, in ogni gesto il tuo essere. Dacci la forza di continuare a vivere senza tee accompagna il nostro cammino sempre. Mostraci i tuoi occhi quando ci sentiremo perse, e senza alcun dubbio ritrovare la retta via”.
Un brutale omicidio al culmine di una “missione punitiva” scattata per un parcheggio. Un gesto ritenuto ‘uno sgarro’ avrebbe fatto scattare la furia omicida del branco, la rimozione di una sedia utilizzata per occupare illecitamente un posto auto. Con il decreto di fermo nei confronti di Giorgio Scaramella, Domenico Scaramella, Antonio Venditti e Antonio Cirillo, il pm Giuliana Moccia ha descritto cosa accadde quella sera. C’era la volontà di uccidere, di punire il 61enne. E da questo punto di vista non ha rilevanza chi abbia sferrato la coltellata o chi in quel momento lo teneva fermo. È il gruppo ad essere colpevole, il branco. Quel branco che adesso dovrà rispondere di omicidio premeditato: la loro è stata una spedizione punitiva.
Sono quattro le persone arrestate, di cui tre con precedenti penali. Si tratta di Giorgio Scaramella quasi 42 anni, il fratello Domenico, di 50 anni, Antonio Venditto, 25 anni e Antonio Cirillo, 32 anni, imparentati con gli Scaramella. Il procuratore Nunzio Fragliasso al margine dell’esecuzione dell’arresto ha fatto alcune considerazioni: “Da questa vicenda emergono forti due considerazioni. La prima e’ sulla banalita’ del male, visto che un reato gravissimo viene portato a termine con una tale violenza e con premeditazione, visto che la vittima viene mantenuta mentre riceve il fendente fatale, nonostante l’effimera motivazione alla base dell’aggressione. La seconda e’ l’atteggiamento omertoso registrato durante questi giorni, perche’ nonostante ci siano state persone che abbiano assistito a quanto accaduto, e’ mancata del tutto ogni forma di collaborazione”.