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Chi sono le persone fermate per la morte di Maurizio Cerrato: pregiudicati e protetti dall’omertà

La moglie della vittima: "L'omertà ci sarà sempre, ma le cose possono cambiare". La figlia: "Hanno iniziato a picchiare me e mio padre"

Fermati e arrestati questa notte dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata le quattro persone accusate dell’omicidio di Maurizio Cerrato, il 61enne ucciso lunedi’ sera. Un brutale omicidio al culmine di una “missione punitiva” scattata per un parcheggio. Un gesto ritenuto ‘uno sgarro’ avrebbe fatto scattare la furia omicida del branco, la rimozione di una sedia utilizzata per occupare illecitamente un posto auto.

Chi sono le quattro persone arrestate per la morte di Maurizio Cerrato

Quattro le persone arrestate, di cui tre con precedenti penali. Si tratta di Giorgio Scaramella quasi 42 anni, il fratello Domenico, di 50 anni, Antonio Venditto, 25 anni e Antonio Cirillo, 32 anni, imparentati con gli Scaramella. Il procuratore Nunzio Fragliasso al margine dell’esecuzione dell’arresto ha fatto alcune considerazioni: “Da questa vicenda emergono forti due considerazioni. La prima e’ sulla banalita’ del male, visto che un reato gravissimo viene portato a termine con una tale violenza e con premeditazione, visto che la vittima viene mantenuta mentre riceve il fendente fatale, nonostante l’effimera motivazione alla base dell’aggressione. La seconda e’ l’atteggiamento omertoso registrato durante questi giorni, perche’ nonostante ci siano state persone che abbiano assistito a quanto accaduto, e’ mancata del tutto ogni forma di collaborazione”.

La testimonianza di Maria Adriana Cerrato, figlia della vittima

Dunque, ci sarebbe chi ha visto e non ha parlato. Così come nessuno è intervenuto quella terribile domenica sera, nonostante quel parcheggio fosse costeggiato da diversi palazzi. Eppure nessuno ha sentito nulla. Nel decreto di fermo firmato dal pubblico ministero Giuliano Moccia, c’è anche la testimonianza della figlia, Maria Adriana Cerrato, che ha assistito al brutale omicidio del padre: “Hanno iniziato a picchiare me e mio padre. Giorgio Scaramella ha colpito mio padre con un crick, lo strumento che stava usando per cambiare la ruota. Poi sembrava che la situazione si fosse calmata, tanto che mio padre si era offerto anche di ripagare gli occhiali che aveva rotto a Giorgio nella colluttazione. Ma lui e’ andato via ed e’ tornato su uno scooter e con loro altre tre persone. Hanno iniziato ancora a picchiare mio padre, poi lo hanno scaraventato sull’auto e uno lo accoltellato mentre gli altri lo mantenevano”. E’ il racconto che fa ai pm Maria Adriana Cerrato, figlia di Maurizio, ucciso in una spedizione punitiva dopo una lite nata per un posto in cui parcheggiare di l’auto della ragazza. Ed e’ contenuto nel decreto di fermo firmato dal pubblico ministero Giuliano Moccia della procura di Torre Annunziata.

Le parole di Tania Sorrentino, moglie della vittima

E di omertà parla anche la moglie della vittima, Tania Sorrentino: “L’omerta’ ci sara’ sempre ma le cose possono cambiare anche perche’ le persone perbene non sanno nemmeno cosa sia l’omerta’. Noi non giudichiamo nessuno nemmeno Maurizio l’avrebbe fatto”.

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