Si all’apertura della scuola per tutta l’estate. Il piano del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi prevede un “ponte” in estate ma chiarisce l’anno scolastico terminerà la seconda settimana di giugno e non subirà ulteriori variazioni.
“Il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi venti giorni di giugno”, ha detto infatti qualche giorno fa il ministro dell’Istruzione. Il piano probabilmente sarà pronto subito dopo Pasqua e prevede di creare un legame di continuità tra quest’anno e il prossimo. Le scuole rimarrebbero aperte anche a luglio e buona parte di agosto, per permettere laboratori, attività di socializzazione, rafforzare le competenze con dei corsi specifici, in maniera però facoltativa.
I laboratori saranno un modo per riportare gli studenti, che a settembre si ritroverebbero a rientrare a scuola dopo quasi due anni, gradualmente in presenza. Il piano prevede anche la partecipazione degli insegnanti su base volontaria.
Le parole del presidente Associazione nazionale presidi
“Si tratta di un’opportunità in più per i ragazzi che va sfruttata all’interno delle regole che ci sono sull’autonomia scolastica. Quando ci sono Opportunità in più non bisogna mai rifiutarle. Non si tratta di un allungamento del calendario scolastico. Non stiamo parlando di lezioni, quindi non competono al personale scolastico che ha lavorato già durante l’anno”. Lo ha detto all’AGI Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, facendo riferimento all’ipotesi di un apertura durante l’estate delle scuole italiane per svolgere attività ricreative e di socializzazione e non didattiche.
Giannelli ha spiegato che “possono essere coinvolti altri soggetti provenienti dagli enti locali o gli stessi insegnanti, ma su base volontaria e pagati naturalmente a parte”. Il progetto, tra l’altro, “non e’ un’idea nuova – ha sottolineato il presidente Anp – ma ricalca quella dei patti territoriali, lanciata gia’ da qualche tempo e che si e’ riusciti a realizzare solo in qualche parte del Paese, prevalentemente al Nord. Si tratta sostanzialmente di vedere la Scuola come una sorta di centro di socialita’ per svolgere attivita’ di socializzazione ben progettate in cui i ragazzi possono essere coinvolti sotto la guida di adulti. Questa e’ l’idea di fondo: coinvolgere gli studenti durante la lunga pausa estiva in attivita’ utili per il loro sviluppo e per la socializzazione che in questa fase pandemica e’ particolarmente mancata”. Per quanto riguarda il problema delle alte temperature in alcune città italiane durante i mesi estivi, Giannelli ha detto che “il problema del clima esiste, per questo sono attività che vanno valutate caso per caso. Non bisogna mai pensare che le soluzioni per il sistema scolastico siano rigide e da adottare allo stesso modo in tutte le scuole. Gli istituti hanno una loro autonomia, quindi ognuno deciderà cosa fare e come farlo”.
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