Teresa Fornaro, nativa di Brusciano (NA), è uno dei 13 scienziati al modo ed è l’unica italiana, selezionati per supportare gli studi durante la missione Mars 2020. La ricercatrice dell’Inaf (Osservatorio Astrofisico di Arcetri), guida il progetto che permetterà di utilizzare i dati forniti dagli strumenti di bordo della Perseverance per un progetto di ricerca.
Teresa Fornaro, è l’unica italiana tra gli scienziati di Perseverance
Il rover Perseverance è arrivato su Marte e resterà sul pianeta per almeno un anno marziano, 687 giorni. Il team collaborerà con i responsabili scientifici dello strumento Sherloc, equipaggiato con la telecamera Watson, e con quelli dello strumento SuperCam.
Perseverance raccoglierà dei campioni dal suolo del pianeta rosso e entro il 2031 li porterà sulla Terra: si tratta di un passo avanti sensazionale per scoprire se sul pianeta c’è, o c’è stata vita. Il rover cercherà tracce di vita presso il cratere chiamato Jezero che sorge su quello che era un lago circa 3,5 miliardi di anni fa.
“Il mio gruppo di ricerca di Arcetri analizzerà i dati provenienti dal rover. Cercheremo di rilevare le molecole organiche che possano essere considerate come indicatori di vita passata” – Ha riferito Teresa Fornaro.
Le congratulazioni dei Sindaci
Il sindaco del paese di Brusciano, Giuseppe Montanile, ha voluto omaggiare Teresa Fornaro pubblicamente attraverso un post su Facebook: “Fra le scienziate in prima linea c’è la nostra Teresa Fornaro, ricercatrice all’Inaf di Firenze, nativa di Brusciano, unica italiana tra i 13 participating scientist della missione”.
“In questa storica impresa c’è anche un po’ di Firenze: Teresa Fornaro, ricercatrice fiorentina, è l’unica italiana tra i participating scientist della missione. Un grande onore per la città!” queste invece le parole di Dario Nardella, sindaco di Firenze.
Chi è Teresa Fornaro
La ricercatrice oggi fa parte dello Staff Research Scientist presso INAF-Astrophysical Observatory di Arcetri a Firenze (Italia), e visiting investigator presso la Carnegie Institution of Washington – Geophysical Laboratory, Washington DC (USA).
La sua ricerca riguarda l’Astrobiologia, e si concentra principalmente su: origine degli studi sulla vita riguardanti le interazioni fisico-chimiche tra molecole organiche e minerali che potrebbero aver giocato un ruolo nella transizione dalla geochimica alla biochimica in ambienti prebiotici sulla Terra.
La giovane è uno scienziato partecipante a Mars 2020 e un co-investigatore dello strumento Mars Organics Molecule Analyzer (MOMA) a bordo di ExoMars 2022. Prima di entrare in INAF, è stata Postdoctoral Research Fellow e manager del Mineral Organic Interaction Lab presso il Geophysical Laboratory a Washington DC.
Nel 2016 ha conseguito un dottorato di ricerca in Chimica, con lode e distinzione, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa in Italia, specializzata in studi spettroscopici computazionali di sistemi molecolari rilevanti in Astrobiologia.