Tony Essobti Badre e Valentina Casa si erano conosciuti in chat e dopo 9 mesi erano andati a vivere insieme. Lui da subito picchiava la compagna e i bambini, i vicini infatti hanno raccontato di aver notato lividi sul corpo dei piccoli fin dai primissimi mesi della convivenza.mQualche messaggio, poi la corrispondenza virtuale sempre più fitta, fino a quando, 9 mesi dopo, erano andati a vivere insieme. In un estremo degrado viveva la famiglia in cui è avvenuto il delitto di Cardito, per il quale è stata emessa la sentenza di condanna nel novembre: ergastolo per Tony, accusato dell’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice e di tentato omicidio della sorellina, 6 anni per lei, per maltrattamenti verso i bambini e per non avere mai fatto nulla per impedire quei pestaggi.
Valentina Casa era andata a vivere con Tony Essobti Badre nel luglio 2018 insieme ai tre figli: Giuseppe, all’epoca 6 anni, la sorellina, 7 anni, e la terza bimba, da poco aveva compiuto due anni. Lui era ambulante in un mercato e utilizzava droghe; lei faceva la colf a Sorrento. I tre bambini erano praticamente cresciuti soltanto con la madre. Il padre viene descritto in sentenza come “assente, che non adempie ai propri oneri non solo economici ma soprattutto affettivi. Nulla sa dei figli, nulla fa per occuparsi di loro, men che mai per difenderli”.
I bimbi erano stati iscritti a scuola a Crispano, dove vive la madre di Tony, che avrebbe potuto andare a prenderli a scuola mentre Valentina Casa e il compagno erano al lavoro. Dalle testimonianze delle maestre si evince lo stato di totale abbandono in cui vivevano e che era stato notato anche in classe. “La piccola era particolarmente sveglia, socievole – si legge in sentenza, richiamando le dichiarazioni delle insegnanti – ma la sua igiene personale era praticamente inesistente. Era sporca, addirittura i suoi capelli emanavano un forte odore di muffa”.