Dolore e lacrime ai funerali di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni uccisa a Caccamo (Palermo) e gettata in un burrone. La chiesa Santissima Annunziata è stracolma di gente, tra cui parenti e amici della giovane, a celebrare la cerimonia è stato l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corredo Lorefice.
Non è riuscito a trattenere le lacrime durante l’omelia monsignor Lorefice: “Scegliamo il sogno di Cristo. Il sogno dell’amore. Lo dobbiamo a Roberta e a tutte le vittime dell’odio e della violenza, alle nuove generazioni. Contribuiamo insieme a costruire una città umana che, come ci ricorda papa Francesco, ‘rispetta la vita e offre speranze di vita […], che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. […] che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. […] dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo’”.
“Dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. […] che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti”, queste le parole dette con le lacrime sul volto. Si è più volte rivolto ai genitori a giovane seduti in prima fila con il fratello di Roberta. Tanti gli amici presenti. Senza parole. Dinnanzi al corpo di Roberta. Corpo martoriato. Sacrificato. Vita che ci e’ stata rubata. Perche’? Ancora una volta, risuona un grido: “Perche’? Perche’ questo strazio indicibile inflitto ai cari genitori Iana e Filippo, al fratello Dario, ai familiari, agli amici, alla citta’ intera? Una vita distrutta e rubata troppo presto, in modo oltremodo crudele”.
Nella chiesa, attorno alla bara bianca con sopra decine di rose, la famiglia, i parenti, anche una rappresentanza della scuola frequentata dalla giovane; molti dei suoi compagni hanno seguito sui canali social l’ultimo saluto all’amica. Striscioni e lenzuoli ricordano Roberta. “L’uomo, dice la Parola di Dio – aggiunge nella chiesa di Chiesa SS. Annunziata di Caccamo – ha due strade: quella della relazione e quella della violenza. E oggi vediamo come la violenza abbia distrutto la bellezza di Roberta, la bellezza delle sue relazioni, la bellezza che lei aveva il compito di far crescere nel mondo. Senza parole. In certi momenti si vorrebbe solo stare in silenzio e piangere sommessamente un dolore indicibile, inaudito. Un corpo che aveva il fuoco della vita e si apriva al fuoco dell’amore e’ davanti noi, sfigurato dalle fiamme della violenza. E in questo corpo bruciato ci sembra che sia racchiuso il dolore di un mondo nel quale ancora domina la violenza”.
“Da quel giorno abbiamo il cuore a pezzi e l’anima distrutta. Sei stata strappata troppo presto da questo mondo, dalla Tua famiglia, non vedremo più la dolcezza del tuo sorriso. Vivi e vivrai in eterno in noi” i rivolgiamo alle donne: non abbiate timore, parlate. Voi amiche, parenti, colleghe… denunciate se la vittima non e’ in grado di farlo. Il sentimento che si crede amore puo’ essere una trappola grande: non siate indifferenti, non giratevi dall’altra parte”, queste le parole pronunciate a nome della famiglia al termine del funerale nella chiesa di Caccamo – di una cugina di Roberta Siragusa. “‘Io sono Roberta’ – ha aggiunto ricordando quello che e’ diventato uno slogan che rimbalza sui lenzuoli appesi ai balconi del paese – significa combattere perche’ i femminicidi non si verifichino piu’. Non permettete mai a nessuno possa di prendere il controllo della vostra vita, dei vostri pensieri e desideri. Siate desiderose di scoprire cosa e’ l’amore e insegnatelo, non possiamo fallire ancora. La morte atroce di Roberta ci deve fare riflettere. Farmi domandare: che cosa posso fare per la mia amica che si trova in questa situazione? Agire, agire in tempo. Da oggi dovremo impegnarci per impedire che tutto questo ricapiti ancora. Solo cosi’ potremo dare un senso a quello che e’ successo. Roberta sarai sempre con noi”.
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