Ha suscitato un acceso dibattito sui social la notizia che Gianni Lanciato, il rider aggredito e derubato in calata Capodichino a Napoli, ha rifiutato diverse offerte di lavoro. Il video di quella brutale aggressione era diventato virale sui social, scatenando una gara di solidarietà per l’uomo. Dopo la colletta per riacquistargli il motorino – poi ritrovato dalla Polizia – molte persone si erano fatte avanti per offrirgli un lavoro. Lanciato, infatti, aveva detto di aver perso il suo lavoro come macellaio, per questo aveva iniziato a fare il rider.
Perché Gianni Lanciato ha rifiutato alcuni lavori
Tra i primi c’è stato Luciano Bifulco, noto macellaio di Ottaviano, che l’aveva invitato per un colloquio. Dopo che è stata resa nota un’intervista in cui Lanciano diceva di non aver potuto accettare molte offerte di lavoro, perché lontane da casa, Bifulco ha raccontato che il rider non si sarebbe presentato al colloquio organizzato nella sua macelleria.
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In un’intervista a Il Mattino ha spiegato: “Abbiamo fissato un giorno per il colloquio ma a quel colloquio non si è mai presentato. Ero pronto a offrirgli un contratto di lavoro a tempo indeterminato, full time. Un mio collaboratore era disponibile anche ad andarlo a prendere a Napoli per fargli sostenere il colloquio. Al rider auguro il meglio come lo auguro a tutta l’area metropolitana di Napoli, che non merita di finire sotto i riflettori per fatti di cronaca nera. Il mio appello era nato per questo, per dimostrare che a Napoli esiste gente per bene“.
La risposta di Gianni
Lanciato, però, ha un’altra versione. Sempre dalle pagine del sopracitato giornale ha comunicato che starebbe facendo diversi colloqui e sarebbe disponibile ad allontarsi da casa. Ha poi spiegato che secondo lui Bifulco si sarebbe fatto avanti solo per pubblicità.