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Capri, i sindaci si ribellano a De Luca: “Bar e ristoranti aperti”

“Contro ordinanza” dei sindaci di Capri e di Anacapri, Marino Lembo e Alessandro Scoppa, in contrasto con l’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che conferma le misure restrittive della zona arancione fino al 23 dicembre. Con due ordinanze identiche, i sindaci dell’isola azzurra consentono, dal 20 al 23 dicembre, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) dalle ore 5 fino alle ore 18, e il consumo al tavolo per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.

Vietato dopo le 18 il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, mentre resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Nell’ordinanza firmata dal sindaco di Capri si legge che “da novembre a marzo da sempre si verifica sull’isola di Capri un naturale fenomeno di forte riduzione sia della popolazione stanziale, sia dei flussi turistici, nonché di progressiva chiusura per tutto il periodo invernale degli esercizi commerciali, con una lieve ripresa, solitamente solamente nel periodo delle festività natalizie.

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Tale fenomeno si è accentuato in questo anno proprio in ragione dell’attuazione delle disposizioni nazionali e regionali di contrasto alla diffusione epidemiologica e che anche per il periodo natalizio non si prevedono afflussi di persone sul territorio, inoltre che i numeri del contagio sul territorio sono da tempo molto contenuti e che, ad oggi, non si registrano focolai di diffusione, ma solo sporadici casi di positività”.

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Inoltre, “sul territorio comunale non sono stati segnalati fenomeni di assembramento o di mancato rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del virus Covid 19 e le attuali disposizioni statali e regionali vigenti limitative degli spostamenti, nonché la drastica riduzione dei collegamenti marittimi, hanno determinato una presenza scarsissima sul territorio”.

Infine, “l’esiguità degli esercizi commerciali e degli esercizi di ristorazione e bar ancora aperti rende possibile l’effettuazione di una concreta ed effettiva attività di vigilanza sulla piena attuazione di tutte le misure di prevenzione. E’ necessario – si legge ancora nell’ordinanza – assicurare un minimo di vivibilità alla popolazione presente sul territorio, cui non è consentito dalle disposizioni vigenti recarsi presso il capoluogo di provincia o verso altri comuni”.

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