Ciro Ferrara torna a parlare di Diego Armando Maradona insieme a Lele Adani, Christian Vieri e Antonio Cassano. Intenso l’intervento dell’ex Napoli, che con el Diez ha vissuto 7 anni sia in squadra che nella vita.
“Non è stato solo un compagno di squadra, ma un grandissimo amico. Mi sono chiuso nel silenzio e nel dolore, ho fatto solo un post su Instagram. Siamo tutti molto tristi per quello che è successo, ma sono convinto che oggi Diego sia una persona serena. Negli ultimi anni vedere le immagini di Diego era una ferita nel cuore”, confessa Ciro.
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“A Diego mi legano ricordi indelebili, sono cresciuto e sono stato l’unico giocatore che per 7 anni ha vissuto l’epoca di Diego. Sono stato l’unico rimasto sempre al suo fianco. Io l’ho difeso sempre, lui ha commesso degli errori, che tra l’altro ha pagato sulla sua pelle e ha sempre detto di non voler rappresentare un modello. Tutti dicono che non è un buon esempio per i giovani, ma le agenzie formative sono la famiglia, la scuola e lo sport. Qualcuno dice che Diego è un eroe, ma gli eroi sono perfetti, lui è stato un anti eroe perché nelle sue debolezze è riuscito ad essere il più grande di tutti“. Così Ferrara cerca di placare le polemiche sulla vita privata del Pibe de Oro.
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“Diego non si è mai drogato per migliorare le sue prestazioni sportive, anzi questo lo limitava. Oggi a 53 anni il mio rammarico è di non esser riuscito a fare nulla. All’epoca avevo 17 anni. Mai mi sarei sognato di andare a fermarlo. Non avevo la personalità per affrontare Diego. L’unica cosa che potevamo fare era dirgli di venire al campo perché solo lì lui riusciva a distaccarsi dal suo lato oscuro. Le sue zone di luce e di ombra lo rendono un personaggio affascinate e umano”.
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