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Morte Maradona, il racconto della cuoca: “Era stanco di vivere, l’ultimo suo desiderio era tè con biscotti”

Fondamentale nell’indagine sulla morte di Diego Armando Maradona, dove risulta indagato il medico per omicidio colposo, la dichiarazione di Monona, impiegata domestica dell’ex calciatore, la cuoca che era diventata una specie di seconda madre, che lo viziava

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La donna ha parlato con Luciana Geuna (giornalista argentina) delle ultime ore di vita di Diego e di come ha vissuto i giorni dopo l’operazione: “L’ultima notte ha chiesto un te e dei biscotti. Monona ha detto che l’ha visto arrabbiato, perché l’infermiere voleva cambiargli la maglietta e lui non voleva. Voleva restare solo”. “Dopo l’operazione Monona raccontò che Diego aveva un comportamento bipolare, alcuni giorni stava bene, era socievole e gli ultimi tre giorni era chiuso in camera e voleva stare solo. Addirittura le chiese di colpire il medico”, racconta ancora la giornalista argentina. “Monona e Johny entravano a dargli le medicine perché Diego non voleva gli infermieri. Apriva la porta solo a Maxi e Monona”.

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Gli ultimi giorni disperati di Maradona

I primi giorni dopo la dimissione dalla Clinica Olivos sono stati buoni e incoraggianti. Dopo il campione si è incupito, è tornato ad essere solitario. Le ultime ore di Maradona sono state quelle di un Maradona ancora una volta triste e rinchiuso nei suoi fantasmi. Non voleva vedere nessuno. Si dice che volesse tornare a Cuba, l’unica cosa certa è che è andato a dormire martedì 24 novembre, angosciato, e non si è più svegliato.

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