Neonato morto a Napoli. Le testimonianze dei parenti: "Fatale il ritardo per l'attesa del tampone". La Sanatrix: "Giorno triste, fare luce sui fatti"
M.C. è arrivata verso le 11 del mattino presso la clinica Sanatrix sita a Napoli, in via San Domenico (quartiere Vomero). La donna, incinta, aveva dei forti dolori e durante i primi trattamenti sanitari è stata sottoposta al test del tampone.
Considerate le sue condizioni, il dottore che l’aveva presa in cura avrebbe proceduto immediatamente con un parto cesareo per far nascere il bimbo. Ma il Direttore della struttura si sarebbe opposto, in quanto era necessario attendere l’esito del tampone.
L’intervento ci sarebbe stato soltanto se la donna fosse risultata negativa. In caso contrario, M.C. sarebbe stata trasferita in un ospedale. Alle 18.30 è stato comunicato che la donna non aveva contratto il coronavirus.
A quel punto è stato effettuato il parto cesareo ma il piccolo è nato senza vita. Questa la versione dei fatti resa dai familiari della vittima e raccontata a VocediNapoli.it. Attimi concitati ieri all’esterno della clinica dove è stato richiesto l’intervento della Polizia.
Neonato morto a Napoli
Gli agenti del Commissariato Vomero, chiamati dal personale sanitario, hanno riscontrato alcuni danni ai vasi che si trovano fuori la struttura e alla porta di vetro che dà l’accesso alla Sanatrix. Non sono stati registrati danni fisici nei confronti di medici e infermieri.
A raccontare quello che è accaduto è stato anche Pino Grazioli che ha fatto una diretta Facebook proprio dall’esterno della clinica. All’interno del video è stato interpellato il ginecologo che ha dichiarato: “È necessario fare luce sull’intera vicenda accertando eventuali responsabilità“.
Per i familiari di M.C. si è trattato di un caso di mala sanità ed hanno sporto denuncia. Questa la loro tesi: se la madre fosse stata operata subito, forse il bambino sarebbe ancora vivo. L’autorità giudiziaria ha aperto un’inchiesta e posto a sequestro la salma del piccolo e la cartella clinica.
Secondo quanto appreso da fonti interne alla Sanatrix la procedura sanitaria prevista e disposta dal protocollo stabilito dalla Regione è stata rispettata. Per i parti può bastare il test rapido ma a quanto pare – avendone avuto la possibilità – è stato fatto proprio il tampone.
LA SANATRIX – Dalla clinica ci è stato comunicato: “Siamo tutti vittime. Per quanto sia grande e inimmaginabile il dolore della famiglia – alla quale va il nostro più sincero cordoglio – anche il personale della clinica e gli altri pazienti sono stati emotivamente molto colpiti da quello che è successo. Una notizia del genere è sempre tragica e scatena forti reazioni da parte di tutti. Per quanto sia giusto fare luce sulla vicenda, è anche corretto che si attenda la verifica dei fatti da parte della magistratura. È stata avviata anche un’indagine interna. La Sanatrix ha l’interesse di chiarire il tutto anche perché casi del genere non ne sono mai accaduti“.