Dimenticate il campo da calcio e le notti brave. Diego Armando Maradona non va ricordato solo per le magie fatte con il pallone tra i piedi o per le serate trascorse in ‘cattiva’ compagnia fino all’alba. ‘El Pibe de Oro‘ bisogna raccontarlo anche nel suo aspetto più umano e generoso.
E non sto parlando del suo essere sempre disponibile e d’esempio per i compagni di squadra. O del rispetto che Maradona aveva di ogni avversario (dei quali, nonostante la miriade di calci presi, avrebbe potuto prendersi gioco).
Mi fa piacere ricordare il gesto che Diego ha fatto per i giovani napoletani più in difficoltà. Quelli che per scelta o sfortuna si sono ritrovati privati della propria libertà nei loro anni migliori. Questo è il racconto di quando ‘D10S‘ fece visita ai detenuti minorenni dell’Istituto Filangieri.
Era il novembre del 1984, il campione argentino arrivato da poco a Napoli, fu convinto dall’allora Presidente della Provincia Franco Iacono e dal Direttore dell’Istituto Filangieri Luciano Sommella a prendere parte ad un’iniziativa solidale.
In realtà tutto partì dalla proposta che Sommella fece a Iacono, di stanziare dei fondi che finanziassero progetti di reinserimento nel mondo del lavoro per i ragazzi che sarebbero usciti dal carcere. Iacono accettò con entusiasmo e stanzio, attraverso l’Ente che presiedeva, 20 milioni di vecchie lire come incentivi alle botteghe artigiane che avrebbero assunto questi ragazzi.
Ma il Presidente della provincia andò oltre e mise in pratica un’idea davvero entusiasmante: portare la buona notizia a Sommella e ai giovani detenuti con un testimonial d’eccezione, Diego Armando Maradona.
Quest’ultimo accettò senza pensarci due volte ma pose una condizione: “Andiamo solo noi, senza stampa“. Un modo per il numero 10 azzurro di vivere quel momento in intimità, senza pubblicizzarlo, evitando la pressione dei giornalisti.
Forse a Diego vennero in mente i tantissimi ragazzi argentini abbandonati per strada e vittime di povertà e illegalità. Anche su questo fronte nacque un bel feeling tra ‘El Pibe de Oro‘ e i napoletani. Le origini di ‘D10s‘ sono state simili a quelle di molti giovani partenopei.
Così Maradona trascorse un’ora con quei ragazzini. Assistette ad una loro partita di calcio e poi premiò i vincitori. “La prossima volta – disse Diego – giocherò anch’ io con voi“. La domenica successiva il Napoli avrebbe affrontato l’Avellino. I giovani detenuti gli chiesero di fare almeno un gol. “Lo dedicherò a tutti voi“, rispose dopo aver donato una giornata di felicità ad alcuni adolescenti che altrimenti avrebbero visto il fuoriclasse argentino solo in tv o nei loro sogni.
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