Procida è l’isola più piccola del Golfo di Napoli e riserva sorprese di ogni genere
Boccaccio vi ambientò una novella de Il Decamerone ed Elsa Morante il celebre romanzo L’isola di Arturo. Più recentemente, Massimo Troisi vi girò Il Postino e Anthony Minghella Il talento di Mr.Ripley, con Matt Damon e Gwyneth Paltrow: insomma Procida è un luogo di bellezza così straniante da riuscire a incantare artisti e turisti. Un variopinto inno alla straordinaria biodiversità del mare di Procida, i cui fondali si mostrano ai subacquei come un vero e proprio giardino fiorito. Un vero e proprio “screening” della bellezza sommersa ha rivelato ecosistemi in salute, regalando scorci variopinti e bellissimi, popolati da gorgonie e coralli e attraversati da donzelle pavonine e pesci d’ogni tipo, saraghi e occhiati, cernie e scorfani, oltre a tursiopi e stenelle “catturati” da foto straordinarie.
Il trionfo del corallo rosso lungo una delle più belle pareti del Mediterraneo, compresa nell’area marina protetta Regno di Nettuno, dove proliferano anche spugne di ogni genere, coralli, gorgonie e paramuricee in una irresistibile tavolozza di colori, attrae appassionati da tutto il mondo per immersioni di straordinario impatto. Lo scatto del fotosub napoletano Edoardo Ruspantini, classe 1961, sembra quasi un quadro: “Una bellezza da tutelare e salvaguardare”, commenta.
Anche il direttore del Regno di Nettuno, Antonino Miccio, invece, ha espresso un proprio pensiero: “Non siamo naturalmente sorpresi dalla bellezza del patrimonio sommerso compreso nella nostra area marina, né dal numero rilevante di specie vegetali e animali fotografate in poche ore. Quel che mi preme sottolineare è la necessità di continuare a salvaguardarlo e a divulgarlo, con la collaborazione di tutti e grazie anche al nostro portale di citizen science attraverso cui chiediamo ai cittadini di segnalare il bello e il brutto dell’area marina protetta, contribuendo al monitoraggio di un tratto di mare unico, che continua a farci letteralmente stropicciare gli occhi.
Ecco come ancora una volta, il mare di Procida rappresenti una vera e propria cassaforte, dove si nascondono tesori ed incognite. Infatti, il corallo rosso è un antozoo endemico del Mar Mediterraneo conosciuto storicamente come l’oro rosso. E’ un animale marino ed appartiene alla classe degli antozoi, piccoli polipi che vivono in colonie di molti individui formando le tipiche strutture coralline grazie all’esoscheletro prodotto da carbonato di calcio. Dal nome scientifico di Corallium rubrum, appartenente all’ordine degli alcionacei ed è presente sia nel Mar Mediterraneo che in una piccola porzione dell’Oceano Atlantico. Etimologicamente, il nome corallo rosso deriva dal greco Koraillon che vuol dire scheletro duro proprio per l’esoscheletro fatto di calcite. Il fondale di Procida resta sempre da esplorare, con i suoi tesori raggiungibili, da grandi e piccini, per non smettere mai di sognare anche ad occhi aperti, guardano fin dove la Natura arrivi, quando l’Uomo le cede il posto.