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Soccavo, la protesta delle mamme: “I nostri figli a scuola senza regole e distanziamento”

La bufera per la decisione della IX Municipalità di trasformare 3 classi da 15 bimbi in 2 da 20: "Non c'è neanche una dirigente con cui parlare"

È caos presso l’istituto Enrico Novelli di Soccavo. La scuola dell’infanzia, che comprende sia il micronido che la materna, è al centro di una feroce polemica. Protagonisti i genitori di 45 bambini che hanno protestato contro la dirigenza dell’istituto e l’amministrazione della rispettiva Municipalità.

Ad aver scatenato la bufera è stata la decisione della dirigenza scolastica di accorpare tre classi, che sarebbero dovute essere di 15 bambini ciascuna, in due classi da 20 bimbi. Inoltre sono stati esclusi 5 bambini regolarmente iscritti e in origine appartenenti alla graduatoria di ammissione.

Questo provvedimento è stato interpretato dai i genitori dei piccoli scolari come contrario al distanziamento sociale necessario per prevenire il Covid19.

In piena crisi sanitaria causata dal coronavirus la distanza di sicurezza rappresenta un principio fondamentale – ha spiegato una mamma a VocediNapoli.it -. E invece la scuola che fa? Accorpa più bambini in classe facendo aumentare la possibilità del contagio“.

L’aspetto più grave rivendicato dalle mamme è stata, “la totale indifferenza da parte della IX Municipalità che ad oggi non ha dato alcuna risposta“. Del resto al Novelli c’è un’altra problematica: non vi è una direttrice che abbia sostituito quella andata in pensione a giugno.

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Le famiglie possono relazionarsi soltanto con la Municipalità di appartenenza. “È una vergogna – ha continuato una madre – Ad oggi non è stata indicata alcuna regola per gli ingressi a scuola, nessuna norma sugli orari e nessuna direttiva che i nostri figli dovrebbero seguire per stare a scuola in totale sicurezza“.

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Ingressi alternati? Diverse fasce orarie? Segnaletica specifica e dedicata? Niente di tutto questo. Ecco perché le famiglie si sono rivolte ufficialmente ad un avvocato: “Non avendo ricevuto alcun feedback dalla Municipalità, abbiamo deciso di farci rappresentare da un legale. In una società civile le istanze dei genitori preoccupati per i propri figli non devono essere ignorate“.

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