Parla la madre di Amanda Tosi, la giovane che ha rischiato la vita dopo il litigio avuto con il fidanzato. Quest'ultimo è al momento agli arresti
Una vita che ha rischiato di spezzarsi. Un altra che dovrà affrontare un procedimento giudiziario incentrato su di una grave accusa. Entrambi sono ragazzi, una coppia che a causa di un litigio hanno vissuto una tragedia.
Stiamo parlando di Amanda Tosi e del suo fidanzato Gennaro. La giovane, 22 anni, sta – per fortuna – molto meglio. Dopo che è stata estubata questo fine settimana ha ripreso ad alimentarsi da sola. Il Mattino ha intervistato la madre, Marta Machado.
“Quando ha respirato da sola, ho pianto dalla felicità. Adesso che non ha più la ventilazione assistita, possiamo guardarci negli occhi e parlarci ma lei, per il momento, non si ricorda nulla di ciò che è accaduto“, ha detto la signora Machado.
“Prima di parlare a nostra figlia, io e il padre, – ha dichiarato la madre di Amanda – ci siamo consultati con i sanitari e su loro indicazione, le abbiamo raccontato la verità sull’accaduto e sul perché si trovava in Rianimazione. non ricorda cosa è successo quella sera. Ora vuole solo tornare a casa e andare via dall’ospedale, perché si sente molto agitata“.
La signora Machado ha anche rivolto un pensiero a chi è stato vicino a sua figlia e alla loro famiglia: “Vogliamo ringraziare e abbracciare anche se non ci sono parole e gesti che possano esprimere la gratitudine. I medici ci consentono di stare sempre vicino a mia figlia e siamo grati per tutto ciò che stanno facendo” .
LEGGI ANCHE – Il fratello di Gennaro: “Non voleva farle del male”
“Una delle prime cose che ha detto Amanda, è stato: Gennaro. – ha continuato la mamma della giovane – Amanda soffriva per quel ragazzo, era nervosa, piangeva e litigavano spesso perché lui le rendeva la vita impossibile. Era un ragazzo geloso, la controllava e le aveva già messo le mani addosso per questi motivi ci eravamo scontrate ma non riuscivo a farle cambiare idea“.
LEGGI ANCHE – La testimonianza: “L’ho salvata prima che affogasse”
