Dopo più di quattro mesi di pandemia, l’italia può tirare un sospiro di sollievo. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, durante il programma radiofonico Centrocittà su Rai Radio 1, ha dichiarato: “Torniamo finalmente a respirare, la situazione va meglio. Anche dopo le riaperture, la paura di una seconda ondata del coronavirus non sembrerebbe esserci. Le misure sono rispettate, dal distanziamento al lavaggio delle mani, tuttavia serve un monitoraggio attento”.
IL VACCINO
Una rassicurazione arriva dunque dal Viceministro, anche se in molti sono sicuri che con l’autunno potrebbe esserci una ricomparsa del coronavirus. I pareri sulla recidiva del virus sono contrastanti considerando che un vaccino ancora non c’è, ma sarà disponibile entro il 2021. Le prime dosi, se gli studi clinici arriveranno in fondo, saranno somministrate tra novembre e dicembre. “Avere l’agognato vaccino contro il Coronavirus consentirà di limitare i danni, è prematuro pensare di poterlo già avere a settembre ma potrebbe arrivare per fine anno o inizio 2021” ha specificato Sileri aggiungendo che, in relazione all’accordo con Oxford, “l’Italia non ha acquistato dosi di vaccino che ancora non ci sono, ma insieme con altri Paesi europei ha firmato un accordo per continuare a sostenere questa ricerca“.
La somministrazione tra novembre e dicembre
Il consulente del ministero alla Salute Walter Ricciardi ha fatto sapere che “I primi a ricevere il vaccino saranno i lavoratori della sanità. E poi le persone a rischio, per età o perché colpite da certe patologie, e le forze dell’ordine”. Dopo, toccherà a tutti gli altri.
Walter Ricciardi, in un’intervista a Repubblica ha spiegato che la partita vaccino viene preparata con i colleghi di Francia, Germania e Olanda il contratto con AstraZeneca: “Il loro è il vaccino in fase di sperimentazione più avanzata, cioè nella 2. Lo stanno provando su 10 mila volontari. Rispetto agli altri gruppi che lavorano sullo stesso obiettivo hanno almeno sei mesi di vantaggio”. “Anche se in questo momento nessuno può dire al 100 per cento che arriveranno in fondo – spiega Ricciardi -, se lo faranno potremo avere le prime dosi alla fine di quest’anno”. “Produrremo qui il vaccino. E l’accordo con Germania, Francia e Olanda ci consentirà di non restare indietro”. “Partecipiamo alle spese per la ricerca e a quelle per la produzione – ha concluso – Alla fine otterremo le dosi a prezzo di costo”.