Giuliana, la vedova di Pasquale Apicella, è tornata a parlare, questa volta in un’intervista per Fanpage di Savero Tommasi ha voluto raccontare chi era Lino, l’uomo che aveva scelto per trascorrere una vita assieme. “In tredici anni difficilmente ho visto mio marito senza sorriso, lui era il sole”, inizia così la lunga chiacchierata che la vedova Apicella ha avuto con il giornalista.
Il racconto di Giuliana di quella terribile mattina
Giuliana ha raccontato cosa è accaduto quella terribile mattina in cui ha saputo che il suo Lino non c’era più: “Quel lunedì mattina mia figlia si era svegliata per mangiare, erano le sei e un quarto, l’ho rimessa a dormire e aspettavo che lui tornasse. Alle sette e mezza mi ha svegliato mia madre e mi ha detto ‘Giuliana credo sia successo qualcosa a Lino'”. La madre le ha spiegato che c’era la polizia giù al palazzo, ha spiegato che aveva immaginato potessero esserci brutte notizie. “Gli ho chiesto se mio marito era ancora vivo e mi hanno risposto che non c’era più. A 32 anni non immagini di poterti trovare da sola con una bambina di tre mesi e un figlio di sei anni, il primo istinto è stato aprire la finestra, volevo buttarmi giù, mi hanno bloccato i colleghi di mio marito (…)”.
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Giugliana ai microfoni di Fanpage ha raccontato che ha dovuto farsi forza per smettere di piangere, l’ha fatto per il figlio di sei anni, perché non ce la faceva più a sentirla urlare. Nell’intervista ha raccontato chi era Lino, quanto amasse la famiglia, i figli. “Stavamo assieme da 13 anni, per me è poco, perché avevamo i progetti di una vita, siamo qui con mamma e papà, tre anni fa abbiamo comprato casa, fatto i lavori, montato i mobili (…)”. Ha raccontato che si sono conosciuti in una chat: “Da allora non ci siamo più lasciati”.
Il ricordo di Lino Apicella
Poi ha parlato del Lino poliziotto: “Lui era un poliziotto, ero orgogliosa di avere un marito poliziotto, perché lui era orgoglioso della sua divisa (…)”. Giuliana dopo la morte di Lino si è fatta due tatuaggi per ricordarlo: “Io ho due bambini e mio marito rinascerà attraverso di loro“. Alla domanda “Cosa racconterai ai tuoi figli quando saranno grandi?”, ha risposto: “Loro sono fortunati ad avere il patrimonio genetico del papà, sono fortunati a essere figli di mio marito”. Giuliana è riuscita a sorridere durante l’intervista parlando dei gusti particolari del marito, ricordi di momenti di felicità che porterà sempre nel cuore.
Quando Saverio Tommasi le ha fatto notare come abbia stupito la mancanza di “urla” nei confronti degli assassini, lei ha spiegato che con la sua famiglia e quella del marito hanno fiducia nella giustizia.
Giuliana ha raccontato che due ricordi le stanno dando la forza di andare avanti, la nascita dell’ultima figlia, a cui Lino ha voluto assistere e la prima volta che ha visto il primogenito. Sono tanti i ricordi che Giuliana conserva del suo amato Lino, così come è tanta la disperazione pensando al futuro: “Sono sola, Lino era una scopa che scacciava via i pensieri, a me fa male l’anima, è un dolore che non mi lascia respirare (…)”.