Voce di Napoli | Navigazione

Minneapolis, polizia spara contro la giornalista in diretta: “Aiuto mi sparano addosso”

“Mi sparano addosso, mi sparano addosso!”. Il grido disperato di Kaitlin Rust, una reporter della rete locale Wave 3, esploso nella notte di Louisville in Kentucky. La giornalista è stata colpita dalle pallottole urticanti della polizia mentre era in diretta tv.

Sempre a Minneapolis Molly Hennessy-Fiske del Los Angeles Times è finita in mezzo ai lacrimogeni lanciati da distanza ravvicinata: “Ci eravamo identificati come stampa. Abbiamo chiesto dove spostarci. Non ci hanno dato direzioni. Hanno sparato“. Ancora la fotografa Linda Tirado è stata ferita a un occhio e perderà la vista: «Ho abbassato un attimo la macchina fotografica e la mia faccia è esplosa».

Una vera e propria caccia ai giornalisti sembrerebbe essersi innescata. Minacciati, arrestati, presi di mira, i giornalisti corrono molti pericoli in America, di questi tempi. Ad incentivare questi attacchi ai giornalisti, secondo il Washington Post, sarebbero le parole d’attacco, che da quasi quattro anni il presidente Donald Trump rivolge ai media, screditati come «nemici del popolo» e «fake news».

Ne ha fatto le spese perfino una trupe della Fox, che è stata circondata dai manifestanti davanti alla Casa Bianca: “Per chi lavorate?“, ha chiesto uno di loro, il volto coperto da una bandana nera, che poi ha strappato il microfono a Leland Vittert, il cronista della rete amica del presidente, e glielo ha ripetutamente sbattuto sulla testa.

Minneapolis, polizia spara contro la giornalista in diretta: "Aiuto mi sparano addosso"