Patrizio Bosti è stato scarcerato dal carcere di Parma, dove si trovava al 41 bis, potrà tornare a casa. Lo storico boss del rione Amicizia, uno dei vertici dell’Alleanza di Secondigliano, è libero con tre anni di anticipo e riceverà anche un risarcimento dallo Stato per “il danno da sovraffollamento”.
Perché il boss Patrizio Bosti è stato scarcerato?
Bosti ha concluso la sua condanna di trent’anni, torna a casa ma resterà nove anni in libertà vigilata. Diversi i reati per cui era incriminato, concorso in omicidio, associazione camorristica, estorsione e falso, il tutto con l’aggravante mafiosa. La sua pena sarebbe dovuta finire nel 2023.
Grazie alle legge Gozzini, però, Bosti è potuto uscire prima, inoltre, godrà di un risarcimento previsto per il trattamento “inumano e degradante” in cella, dovuto ai sovraffollamenti. Riconoscimento previsto dall’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. Il boss era stato arrestato a Girona, in Spagna, dopo una lunga latitanza. Ha girato varie carceri, i suoi legali sono sempre riusciti a sottolineare come ognuna avesse condizioni in contrasto con quanto stabilito dalle norme europee.
Inizialmente sarebbe dovuto uscire il 14 luglio, sempre con un anticipo, ricevendo un risarcimento di 64 euro. Decisione presa dal magistrato di Sorverglianza di Reggio Emilia, che è stata impugnata dai suoi avvocati. I legali hanno chiesto un ricalcolo sulla base del “danno da sovraffollamento” subito da Bosti, così i giudici hanno accolto l’istanza, anticipando l’uscita e corrispondendo al boss una cifra di 2.672 euro.