Il marito dell’infermiera violentata a Napoli ha raccontato il dolore provato quando ha appreso che la moglie aveva subito una violenza sessuale. In un’intervista a Repubblica ha spiegato che non appena la sua compagna gli ha telefonato, è volato all’ospedale Cardarelli.
Il racconto del marito dell’infermiera violentata
Ed è lì che ha capito cosa fosse accaduto: “Sono subito entrato al triage dell’ospedale Cardarelli perché sono un medico. E ho visto mia moglie seduta su una sedia. Non mi rendevo conto di niente. Ma senza sapere ho cominciato a piangere perché ho visto il volto spento di mia moglie. Spento, buio. Non c’era più la sua luce di sempre, il suo bel sorriso. Era assente. C’era ma non c’era e io volevo sapere ma non volevo sentire… Ero lì come intontito. Si va in tilt… Fino a quando non sono riuscito a portarla a casa non ho realizzato l’accaduto”.
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L’uomo ha raccontato che quando sono tornati assieme la moglie gli ha spiegato cosa è accaduto, gli ha descritto che i 45 minuti di incubo e lui ha provato rabbia, si è domandato dove fosse mentre la donna della sua vita veniva violentata. Ha anche detto che se dovesse incontrare l’aggressore della moglie non gli farebbe niente: “Non sarei in grado di fargli del male. Sono contro la violenza e sono un medico. Cosa gli direi? Credo che non gli direi proprio nulla. Per cominciare perché non credo che un personaggio del genere si sia pentito per quello che ha fatto. E non credo che riuscirebbe a capire quello che sento. No, non gli direi nulla e non vorrei incontrarlo. Ma certo, un uomo del genere non va perdonato, non è possibile perdonarlo…”.
Poi ha confessato che è stato tale il dolore che anche lui ha pianto: “Sì, ho pianto. E non me ne vergogno. Mia moglie mi appartiene e quindi mi carico di tutto il suo dolore. Siamo una cosa sola e dobbiamo attraversare un lungo tunnel nella speranza di arrivare alla luce della normalità che ora ci sembra perduta. Sono fermo a quei quarantacinque minuti. Quei maledetti quarantcinque interminabili minuti quando tutto è accaduto”.