Negozi di abbigliamento, bar e ristoranti dovranno ancora attendere. Queste le attività commerciali escluse dalla riapertura del 4 maggio e che per alzare le saracinesche dovranno aspettare ancora qualche settimana. La riapertura dei negozi di abbigliamento è prevista per il 18 maggio, mentre bar e ristoranti dovranno aspettare il primo giugno.
Nell’attesa di riaprire però, imprese, Inail e task force sono al lavoro per stilare protocolli specifici che dovranno accompagnare la ripresa di queste attività commerciali. Un documento stilato dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi (Fipe) è già pronto. Come riporta Il Messaggero, un metro di distanza tra i tavoli, mascherine a personale in sala e in cucina, accessi differeziati e pagamenti al tavolo sono alcune delle misure previste per i ristoranti e i bar.
Sempre secondo quanto riporta il Messaggero, nella bozza di un protocollo di Fipe e Confcommercio, si legge che “il personale, prima dell’ accesso al luogo di lavoro si sottoporrà al controllo della temperatura corporea. Ciò al fine di evitare preventivamente il diffondersi del virus nell’ambiente di lavoro, e, nel caso in cui venga riscontrato un contagio, per riuscire a tracciare i contatti avuti dalla persona infetta e poter efficacemente predisporre le misure di prevenzione. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro”. La bozza prevede, inoltre, separazione di entrate e uscite, sistemi di prenotazione digitale per poter entrare nei negozi e dispenser con gel igienizzanti. Per i ristoranti e i bar si prevede anche l’adozione di menù digitali, consultabili sui dispositivi dei clienti o l’igienizzazione dei menù cartacei dopo ogni uso. Banditi gli appendiabiti comuni e il servizio al banco per i bar. Previste anche barriere in plexiglass nei luoghi in cui si concentrano i clienti e tra i vari tavoli, su richiesta.