Voce di Napoli | Navigazione

Covid, il dramma degli italiani in Colombia. L’appello di due napoletani: “Riportateci a casa”

Sono l'avvocato Liguori e l'imprenditore Mazzaro. Tanti i concittadini in attesa a Bogotà. La lettera all'Italia. Il Sindaco Zinno: "Soluzione rapida"

È passato ormai quasi un mese da quando 47 cittadini italiani (quelli certificati) sono rimasti ‘prigionieri’ in Colombia. Nove sono a Bogotà, di cui quattro ‘reclusi’ in un hotel. Nulla di male rispetto ad una normale permanenza nel paese sud americano. Peccato che questa sia avvenuta in piena emergenza causata dal coronavirus.

La pandemia in corso ha infatti costretto questi nostri concittadini a restare in Sud America. Per loro e per tutti gli abitanti della Colombia è stato vietato qualsiasi spostamento aereo, sia interno che esterno al territorio colombiano.

Ma procediamo con ordine. Tra le 47 persone ‘abbandonate’ in Colombia, figurano due cittadini di San Giorgio a Cremano. Entrambi sono arrivati nella capitale il 16 aprile dopo un viaggio via terra durato quasi 24 ore. Si tratta dell’imprenditore Raffaele Mazzaro e dell’avvocato Marco Liguori. Quest’ultimo è diventato, di fatto, portavoce delle istanze di tutti e 47 i cittadini italiani, di cui la maggior parte si trova in Colombia per motivi di lavoro e familiari.

L’avvocato Liguori ha scritto e inviato una lettera dove sono indicati nomi, cognomi e numero di passaporto delle 47 persone in questione. I destinatari sono la Farnesina, il Quirinale, l’Ambasciata italiana in Colombia e la Croce Rossa Italiana.

Alle istituzioni italiane è stato chiesto di non dimenticare i propri cittadini che stanno affrontando una situazione difficile ad un passo dal dramma. Infatti, la maggior parte di essi, non hanno più risorse economiche per poter proseguire il proprio soggiorno.

Se all’inizio l’Ambasciata si è mostrata disponibile nell’accogliere le richieste dei cittadini italiani, ad oggi le loro condizioni non sono cambiate. Anzi, rischiano di peggiorare. Tra loro ci sono anziani, bambini, persone affette da patologie e anche una donna incinta.

In tutta la Colombia ci sono migliaia di italiani, molti vivono nella zona costiera del Paese. Considerato che l’unico scalo verso l’Europa (non ci sono voli diretti tra l’Italia e la Colombia) si trova proprio a Bogotà, non tutti possono permettersi un viaggio come quello fatto da Mazzaro e Liguori.

I più fortunati potrebbero utilizzare un’automobile o noleggiare un van ma tanti concittadini sarebbero costretti a muoversi con i bus, sottoponendosi ad un vero e proprio ‘viaggio della speranza‘. Non solo, ma la temperatura tra la zona costiera e quella interna cambia in modo radicale, causando non pochi disagi a chi dovrà affrontare quest’escursione termica. Sfida già intrapresa per coloro che oggi sono a Bogotà.

Inoltre, in piena crisi da covid19, pagare un trasporto di questo tipo sarebbe un enorme sacrificio. I prezzi dei biglietti sono aumentati in modo esponenziale tanto da far ipotizzare una sorta di speculazione del settore. Come potrebbe una famiglia che quasi non ha più da mangiare, spendere centinaia di euro a persona solo per giungere a Bogotà?

C’è poi la questione dei voli d’emergenza. Tratte costituite ad hoc in situazioni gravi, proprio come quella che stiamo vivendo attualmente. Eppure, secondo alcune testimonianze apprese da VocediNapoli.it, tali voli non sarebbero organizzati nel rispetto delle norme di sicurezza sanitarie e anti contagio. Molte persone avevano anche già acquistato il biglietto per rientrare in Italia, a questo punto inutilmente.

L’avvocato Liguori grazie al supporto del collega Salvatore Galdieri è in contatto con il Sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno. Abbiamo ascoltato in merito le parole del Primo cittadino impegnato a monitorare l’evolversi della vicenda: “Sono a conoscenza dei fatti. È importante che l’Italia agisca con rapidità. La situazione è complessa anche perché tra le 47 persone ci sono anche anziani, malati e una donna incinta. Ovviamente io non sono un tecnico e non posso prevedere quale possa essere la strategia. Ma l’obiettivo deve essere il seguente: fornire ai nostri concittadini i beni di prima necessità e permettergli di far al più presto ritorno in Italia. Per questo ho già avviato contatti con esponenti del Parlamento e del Governo ai quali inoltrerò la lettera firmata e inviata dall’avvocato Liguori“.

LA LETTERA –

Covid, il dramma degli italiani in Colombia. L'appello di due napoletani: "Riportateci a casa"

Covid, il dramma degli italiani in Colombia. L'appello di due napoletani: "Riportateci a casa"

Covid, il dramma degli italiani in Colombia. L'appello di due napoletani: "Riportateci a casa"

Covid, il dramma degli italiani in Colombia. L'appello di due napoletani: "Riportateci a casa"