Si tratta di 2 parenti insieme al Procuratore Capo a colloquio con il Direttore. Ieri la protesta all'esterno del Tribunale di Napoli
Lo Stato non risponde e le proteste non si sono fermate. All’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere c’è stata una manifestazione da parte di alcuni parenti dei detenuti, principalmente tutte donne. La notizia è stata riportata da Nano Tv.
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Come scritto dalla pagina Facebook, Parenti e amici dei detenuti a Poggioreale, Pozzuoli e Secondigliano è stato accordato a due parenti di entrare insieme al Procuratore capo all’interno del penitenziario per parlare con il Direttore.
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Il caso è scoppiato dopo l’accertata positività al coronavirus di altri tre detenuti. Le proteste di reclusi e familiari vanno avanti da inizio marzo. Proprio un mese fa ci furono forti mobilitazioni all’interno e all’esterno di molti penitenziari italiani.
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I FATTI DI IERI –
Momenti di tensione oggi a Napoli durante il tentativo da parte di un folto gruppo di parenti di persone detenute nel carcere di Poggioreale, una ventina, di entrare nel Tribunale partenopeo. A bloccare il gruppo, secondo quanto si è appreso capeggiato da alcune donne, sono stati gli agenti della Polizia Penitenziaria che presidiavano il varco al Palazzo di Giustizia di piazza Cenni insieme con la Polizia di Stato e i Carabinieri.
A causa dell’episodio su disposizione della Procura Generale sono stati temporaneamente chiusi tutti i varchi d’accesso al Nuovo Palazzo di Giustizia. “Un plauso va alla Polizia Penitenziaria di presidio ai Varchi del Tribunale di Napoli – dice, in una nota, Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp – dove oggi un gruppo di 20 facinorosi per lo più donne familiari dei detenuti di Poggioreale, dopo aver protestato innanzi il carcere, si sono portati innanzi l’ingresso principale del Palazzo di giustizia e sono riusciti ad entrare negli spazi antistanti il Palazzo“.
“La Polizia Penitenziaria – spiega Auricchio – è intervenuta nell’ immediatezza per fermare i facinorosi che stavano per fare ingresso in Tribunale e unitamente a personale della Polizia di Stato e dei carabinieri, sopraggiunto sul posto, è riuscita ad allontanare i facinorosi“. “Ancora una volta l’apporto della Polizia Penitenziaria impiegata a presidio dei varchi di ingresso del Tribunale si è rivelato prezioso per la sicurezza del Palazzo di giustizia, – sottolinea il sindacalista – per questo chiediamo ancora una volta, come già fatto in epoca pregressa, che il predetto presidio non sia revocato per essere assorbito da organismi di vigilanza privata“.