Le parole dell'artigiano Pasquale Penza che con la sua associazione 'Salvi per un pelo' provvede a tagliare i capelli alle persone bisognose
Il coronavirus sta causando una triplice emergenza: sanitaria, sociale ed economica. La prima è sotto gli occhi di tutti ed è il livello primario dell’allarme con medici e infermieri in trincea e strutture ospedaliere in affanno.
La seconda è stata causata dalle misure restrittive disposte dal Governo attraverso gli ultimi decreti. L’isolamento sarà anche il male minore ma è anche l’estrema ratio per combattere l’emergenza e non è ancora chiaro quanto durerà.
Infine, ma non meno importante – anzi – la terza. La crisi economica inevitabile per un paese che di fatto è immobile dal punto di vista produttivo e del lavoro. Piccole e medie imprese, commercianti, imprenditori e anche artigiani.
Il momento negativo sta colpendo tutti e in vari settori. Tra questo quello dei barbieri. In proposito pubblichiamo le parole di Pasquale Penza barbiere napoletano che gestisce anche l’associazione benefica ‘Salvi per un pelo‘ che si occupa di provvedere a tagliare barba e capelli alle persone bisognose.
“Oggi chiedo di dare voce agli oltre 25mila barbieri e parrucchieri che vista l’emergenza covid-19 siamo stati una delle prime categorie ad avere l’ordinanza di chiusura e per il bene del Paese intero, senza batter ciglio abbiamo chiuso e tuttora rispettiamo l’ordinanza. Ma ad oggi come categoria ci sentiamo abbandonati dallo stato italiano. Senza una risposta, senza un sussidio economico per le nostre famiglie e attività stesse. Categoria già in difficoltà perché l’artigianato è sì il motore del paese assieme alle industrie, ma senza tutele credo che in tanti finita la pandemia non avranno più la forza di riaprire quelle saracinesche serrate. Vi prego umilmente se potete dar voce al mio (nostro) grido di cedimento al governo fatelo. A nome di tutta la categoria porgo infinite speranze nel nostro Paese”.
Questo l’appello di Penza riportato da Napoli Today.