Il mondo della scienza, della ricerca, della sanità e della medicina faccia fronte unico contro le nefandezze rivolte al Dott. Ascierto
Non ha bisogno di avvocati difensori. Il suo curriculum parla da solo. Così come la sua reputazione. Paolo Ascierto, medico e professore, è uno dei punti di forza della ricerca italiana. Tra le eccellenze mondiali nell’ambito oncologico.
Basterebbe questo a zittire chi negli ultimi giorni ha provato a minarne la professionalità. Ma chi fa parte di questa categoria, ovvero quella dei giornalisti, non può restare in silenzio rispetto a ciò che sta accadendo.
Il Dott. Paolo Ascierto ha subito degli attacchi indegni, contro i quali è obbligatorio alzare gli scudi. Certo, proveremo a mantenere il rispetto e l’educazione che Ascierto è stato in grado di esprimere, ad esempio, dopo l’affondo (meglio definirlo una vera e propria caduta di stile) messo a segno dal collega Massimo Galli – Direttore della divisione malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano – durante la trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer su Rai3.
Parole, quelle di Galli, che hanno distrutto in pochi minuti lo spirito di Unità (ci piace scriverla con la U maiuscola!) nazionale che si è creato riguardo l’emergenza causata dal coronavirus. Il tutto avvenuto nel totale silenzio da parte della ‘padrona di casa’, ovvero la Berlinguer. Attacco al quale Ascierto ha risposto: “Non pensiamo ai primati ma a sconfiggere il covid19“. Quest’articolo potrebbe anche chiudersi qui.
Ma poi è arrivata la vergogna del servizio mandato in onda da Striscia la Notizia. Davvero una macchina del fango che ha provato a macchiare (senza riuscirci) la figura di Ascierto e con la sua quella di tutti i medici, ricercatori e sanitari italiani che nelle ultime settimane stanno lavorando senza sosta per fronteggiare il virus, offrendo sostegno e assistenza ai malati.
Eventi che non possono restare nella totale indifferenza. L’opinione pubblica, Napoli, la Regione Campania, i colleghi, i social si sono già mobilitati per Ascierto. Una mobilitazione spontanea a difesa del lavoro svolto grazie alla collaborazione tra il Pascale e il Monaldi. Partenership, avvenuta insieme con alcuni ricercatori cinesi, che ha consentito di sviluppare il tocilizumab farmaco che cura l’artrite e che nel capoluogo partenopeo è stato somministrato sui pazienti affetti da polmonite severa causata dal coronavirus. Con tanto di protocollo dell’Aifa.
Qui non si tratta più della banale rivalità tra Nord e Sud o di una competizione tra dottori. Qui, come giustamente ha ricordato il Direttore di VocediNapoli.it in un precedente editoriale, si tratta di una cosa molto più importante: stiamo parlando della verità. È quest’ultima che è stata messa in discussione.
Per questo rivolgiamo un appello all’Ordine dei Giornalisti che ci rappresenta e all’intera comunità medico-scientifica. Al primo chiediamo di sanzionare con decisione i colleghi che stanno propagando notizie false su questa vicenda. Una scoperta che dovrebbe unirci tutti nella gioia per aver trovato un farmaco che combatte il coronavirus. E alla seconda chiediamo di schierarsi senza se e senza ma con Paolo Ascierto. Perché oggi è toccato a lui, domani chissà, potrebbe toccare a qualcun altro e a quel punto sarà troppo tardi e nessuno potrà far finta di nulla.