Dopo matrimoni e funerali, il coronavirus continua a fermare i riti religiosi
Pasqua a porte chiuse per l’emergenza coronavirus nelle chiese italiane. L’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ricorda che è rigorosamente bandita la distribuzione di palme e di acqua santa. Nella Settimana Santa, spiega il porporato, “a partire dalla Domenica delle Palme, tutti si uniformeranno, in comunione, alle celebrazioni fatte a porte chiuse nella Cattedrale e trasmesse, generosamente, in diretta televisiva“.
In un vademecum per i fedeli, salvo diverse disposizioni della Cei come sottolinea lo stesso Sepe, si raccomanda di “non uscire di casa se non per i motivi fissati dalle Autorità civili (lavoro, salute, necessità). Non sono consentite tutte le cerimonie religiose. Le Chiese restano aperte ogni giorno, soltanto per alcune ore del mattino e unicamente per consentire a qualche fedele di confessarsi o di confidare una sua pena al parroco o per una breve preghiera individuale; comunque nel rispetto assoluto della distanza di almeno un metro tra persone e in numero assolutamente ridotto in maniera da non creare assembramento“.
Sepe ricorda ancora che “al sacerdote è consentita la celebrazione della messa rigorosamente in privato, senza l’assistenza di alcuno e senza dare l’Eucaristia neppure al diacono se presente. Non è necessario procedere alla esposizione del Santissimo Sacramento o alla benedizione“.