I due giovani arrestati per il gesto successivo al decesso del 15enne hanno confessato. Per loro il Gip ha disposto la misura cautelare in carcere
C’è una svolta in merito alla ‘stesa‘ effettuata poche ore dopo la morte di Ugo Russo. I due giovani fermati e arrestati dai carabinieri con l’accusa di aver commesso il raid, hanno confessato. Così finiscono in carcere a 20 anni Vincenzo Sammarco e Giovanni Grasso.
Come riportato da Il Mattino, il Giudice per le indagini preliminari (Gip) Nicoletta Campanaro ha autorizzato la loro custodia cautelare. A coordinare le indagini i Pm Antonella Fratello, Enrica Parascandolo e Urbano Mozzillo.
Ma ricostruiamo brevemente i fatti. Nella notte tra l’uno e il due marzo scorsi Ugo Russo, 15 anni, insieme ad un complice 17enne ha tentato di rapinare un carabiniere 23enne. Quest’ultimo ha reagito esplodendo tre colpi d’arma da fuoco che hanno ucciso il giovane. Il militare è ora indagato per omicidio volontario.
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Dopo la morte di Ugo Russo ci sono stati due atti di violenza: il primo ha causato la devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini da parte di una folla inferocita (si è trattato del nosocomio dove è deceduto il 15enne); il secondo è stato rappresentato – appunto – dalla ‘stesa‘.