Nella serata di domenica si è tenuta una lunga veglia per Ugo Russo. Siamo ai Quartieri Spagnoli, in vico Salita Paradiso, dove il giovane quindicenne viveva con la sua famiglia. Striscioni con foto del ragazzo, una scritta: “Non lo spegni il sole se lo spari” e tanti palloncini bianchi.
Telecamere di Non è L’Arena cacciate da casa di Ugo Russo
E così, dopo che alla famiglia è stata comunicata la decisione della Curia e della Questura di annullare i funerali di Ugo a causa dell’emergenza del Coronavirus, una folla di parenti e familiari si è riunita davanti alla casa del ragazzo per una veglia di preghiera. Un momento di raccolta in cui tutti hanno voluto ricordare Ugo. Presenti anche le telecamere di Non è l’Arena, programma di La 7 condotto da Massimo Giletti.
Ed è proprio contro di loro che si è scagliato Vincenzo Russo, padre del ragazzo, che rivolgendosi alla giornalista ha detto: “Siete vergognosi, te ne devi andare”. Momenti di tensione che hanno costretto Giletti a chiedere alla sua inviata di allontanarsi da lì. E gli umori domenica sera erano questi, la famiglia ha chiesto che fosse rispettato il loro dolore e il momento di raccoglimento, senza che fossero ripresi dalle telecamere.
Il corteo per Ugo Russo
Questo lunedì mattina un lungo corteo è partito dall’abitazione del giovane e ha attraversato i Quartieri Spagnoli per essere poi fermato dalle forze dell’ordine a piazza Carità. Soltanto i genitori e pochi parenti sono poi andati al cimitero per la benedizione e la sepoltura. Ora tutti attendono l’esito delle indagini.
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