L'evento che aveva generato il falso allarme sul possibile contagio da coronavirus. Un caso sospetto, poi negativo. Ottimo il lavoro dell'Asia
La maratona svoltosi a Napoli la scorsa domenica ha scatenato polemiche su due fronti. Il primo, ovviamente, è stato legato alla diffusione del coronavirus dopo il focolaio che ha colpito Lombardia e Veneto.
Di conseguenza, in molti, avevano contestato la decisione di far svolgere lo stesso la Napoli City Half Marathon. Il secondo motivo ha invece scatenato un dibattito sul tema ambientale. L’a onlus CSI Gaiola ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook con alcune foto che hanno fatto discutere.
Le immagini hanno mostrato il percorso della maratona, a gara terminata, completamente invaso da bottiglie di plastica. Da qui la discussione su quanto la kermesse sia stata green e plastic free. La nota positiva è stata per l’Asia che ha svolto bene il lavoro di raccolta e pulizia delle strade.
IL POST SU FACEBOOK –
Napoli City Half Marathon 2020 …
Purtroppo un’occasione mancata per dare una vera svolta green, plasticfree e zerowaste alla manifestazione, che era stata tanto annunciata dagli organizzatori nelle settimane precedenti.
Si parlava di “Plastica bandita”, di “mezza maratona più green che ci sia”, di “vademecum RUN GREEN all’insegna delle 4 R: Riduci, Riusa, Ridisegna, Ricicla”, di “running all’insegna dell’ecosostenibilità”.
E invece con grande rammarico quello che si è visto è il solito consumo massivo di bottiglie di plastica e vuoti a perdere a cui si sono aggiunti i bicchieri monouso della Gatorade (non differenziabili) che hanno tappezzato le strade.
Unica nota positiva, l’eccellente lavoro di @Asia Napoli che provvedeva in simultanea con il passaggio dei concorrenti a raccogliere i rifiuti dalle strade. Peccato, davvero peccato!