Aveva il monopolio delle onoranze funebri anche grazie all’approccio del potente clan Polveroni, e tra i suoi clienti ha avuto anche la famiglia Casamonica per il noto funerale del boss.
I carabinieri della Compagnia di Marano hanno eseguito un’altra ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli nei confronti di Alfonso Cesarano, 60 anni, gia’ detenuto, per intestazione fittizia di imprese, illecita concorrenza, violazione di sigilli e tentata violenza privata, reati commessi avvalendosi della cosca e agevolando la cosca stessa. Il provvedimento restrittivo si e’ reso necessario perché, dicono le indagini dei militari dell’Arma, Cesarano ha continuato, nonostante il 17 maggio scorso fossero state sequestrate le sue imprese di pompe funebri a Marano, Quarto, Pozzuoli e Calvizzano, che aveva imposto nel territorio avvalendosi del rapporto privilegiato con i Polverino, a impedire ad altre ditte di operare liberamente.
Per farlo, ha utilizzato imprese apparentemente diverse da quelle del gruppo Cesarano che erano state progressivamente oggetto di provvedimenti di interdizione antimafia e conseguenti decadenze dalle relative autorizzazioni comunali. Le attività illecite sono continuate sotto la direzione e la regia di Cesarano, ostacolando con violenze e minacce le attività dei concorrenti, violando reiteratamente i sigilli, sottraendo all’amministrazione delle imprese in sequestro la disponibilità di vetture e carri funebri, messi cosi’ a disposizione di altre imprese funebri compiacenti.