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Rosa morta a 29 anni dopo il parto, parla l’avvocato della famiglia: “Perché operarla?”

Sarà l’esito dell’autopsia ad accertare le cause del decesso di Rosa Andolfi, morta a 29 anni dopo un parto cesareo all’ospedale Villa Betania di Napoli. La giovane madre, incinta di 38 settimane, era stata ricoverata nella giornata di lunedì ed è stata operata mercoledì, è morta dopo cinque ore a seguito di alcune complicanze sopraggiunte durante l’intervento. Dalla struttura ospedaliera hanno comunicato di aver fatto tutto il possibile per salvare la donna.

Ma la famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Amedeo Di Pietro, chiede che sia fatta giustizia. Le cartelle cliniche della donna sono state sequestrate e a seguito della denuncia dei familiari è stata avviata un’indagine che dovrà accertare cosa sia accaduto alla giovane madre.

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Intanto il fratello, assistito dal legale Di Pietro, secondo quanto apprende Vocedinapoli.it, si domanda perché la sorella sia stata operata dopo essere stata sottoposta a una cura cortisonica. “Rosa si era recata in ospedale nella giornata di lunedì – spiega l’avvocato Di Pietro – dicendo ai medici quali fossero le sue patologie. E’ stata ricoverata e sottoposta a una serie di accertamenti, per i quali il personale medico le ha prescritto una cura cortisonica. La famiglia si domanda perché sia stato deciso di operarla dopo due giorni, quando era ancora alla trentottesima settimana e, dunque, c’era ancora tempo. Se aveva un problema, perché operarla subito? Non si poteva aspettare fino alla quarantesima settimana?”.

Sono questi i quesiti che si pongono la famiglia e il fratello di Rosa. Quesiti a cui probabilmente l’esame autoptico darà una risposta. Per ora resta solo il grande dolore dinanzi a una perdita tanto atroce.