L'Isola di pescatori che ha ispirato scrittori e registi da Elsa Morante a Massimo Troisi finalmente realizza il suo sogno
La magnifica Isola di Procida, gioiello del nostro mare, si è candidata, dopo Parma e Matera, a Capitale della Cultura Italiana 2021.
La candidatura giunge direttamente dall’orgoglioso Dino Ambrosino, il primo cittadino dell’isolotto che ha fatto da set al “Postino” di Massimo Troisi. Ambrosino spiega attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il motivo per il quale Procida abbia tutte le carte in regola per diventare la neo capitale della cultara in Italia:
“Qualche anno fa la parlamentare Luisa Bossa ci suggerì di valutare la possibilità di candidare Procida al bando per la capitale italiana della cultura. Grande estimatrice della nostra isola, mi accompagnò dall’allora Ministro Franceschini, il quale non trasalì, ma si dichiarò soddisfatto del successo che così dimostrava di riscuotere l’iniziativa dei Beni Culturali. E così ora, alla prima occasione utile, ci siamo buttati, presentando la nostra richiesta per il bando 2021. Per adesso abbiamo fatto lo stretto indispensabile, ma entro l’inizio di marzo dobbiamo elaborare il dossier a sostegno della nostra proposta“.
Anche Ercolano presentò qualche anno fa la proposta ma non andò a buon fine. In realtà, della più piccola delle tre isole che compongono il nostro Golfo, sono in tanti ad essersene innamorati; il regista americano Michael Radford, oltre che il grande Troisi, furono colpiti dalla bellezza selvaggia e dalla tranquillità di alcuni quartieri dove il tempo sembrava essersi fermato. Set principale è stato il borgo dei pescatori, Marina di Corricella.
Si tratta di un porticciolo del 1600 ricavato da una conca tufacea che millenni fa ospitava uno dei sette crateri da cui si formò l’isola grazie ad un’eruzione sottomarina. Corricella è considerato il luogo simbolo dell’isola, composto da nuclei di case variopinte disposte su tre livelli, intervallate dalle tipiche rampe di scale chiamate a “collo d’oca” perché alte e strette, che creano un intricato labirinto, dove Il postino Mario Ruoppolo si avventurava per arrivare all’osteria (ex deposito di barche che nel 1998 dato il grande successo internazionale del film venne trasformato nel ristorante “la locanda del Postino”, dove tuttora è possibile trovare alcune foto del backstage del film) e dove incontra e s’innamora perdutamente della bella locandiera Beatrice (una giovane ma già bellissima Mariagrazia Cucinotta).
Procida è anche il luogo che ha partorito Arturo, il protagonista del romanzo di Elsa Morante, vincitore del premio Strega, “L’isola di Arturo“. Questo non è l’unico libro che trae ispirazione da questa piccola e genuina isola di pescatori, un altro, pubblicato nel 1849 dallo scrittore Alphonse de Lamartine, intitolato “Graziella”.
“Bisogna legare con un unico filo discorsivo i tanti eventi culturali di successo, la tradizione dei Riti Pasquali, le tracce archeologiche dei miceneii e la storia più recente dei nostri marinai. L’abito tipico procidano, l’architettura mediterranea, i palazzi nobili e i personaggi illustri che si sono innamorati dell’isola – conitnua il sindaco Ambrosino – Cercheremo di costruire questo percorso mettendo insieme i suggerimenti della comunità, perché il successo dell’iniziativa sarà anzitutto acquisire più consapevolezza del nostro tesoro. Poi vengono il milione di finanziamento e l’indotto turistico…. Una bella sfida, e chissà se alla fase finale della selezione per la prima volta non arrivi un’isola”.