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Il bello del calcio giovanile, coltivato male dai club e poco considerato dai media

In Italia ci sono tanti bravi tecnici e giovani di talento. Ma il contesto non è valorizzato. Però ci lamentiamo per l'assenza di giovani campioni

Adoriamo lo sport, pensiamo sia uno strumento molto importante che ci permette di apprendere tante cose. Ed è fondamentale che fin da piccoli ci si abitui a praticare un’attività sportiva. Solo così si possono comprendere valori come lo spirito di squadra, il sacrificio, la perseveranza. Così, più per interesse personale che professionale, abbiamo deciso di seguire un piccolo spaccato relativo allo sport locale e giovanile.

Nello specifico ci siamo soffermati sul calcio, disciplina che rispetto alle altre ha molto più seguito. Così abbiamo guardato due diversi match del Napoli Under 16 di mister Bevilacqua: il primo contro il Benevento di Gennaro Scarlato e poi contro la Casertana di Vincenzo Platone (entrambi sono ex calciatori del Napoli).

Napoli-Benevento – Partita molto fisica e combattuta tra due squadre che stanno disputando lo stesso campionato. La gara è stata gestita dal Napoli per larghi tratti imponendo una supremazia territoriale che però non si è concretizzata nell’ultimo terzo di campo. Quasi allo scadere della partita il mister Bevilacqua ha deciso di mandare in campo il fiore all’occhiello del settore giovanile azzurro, Pesce, il quale dopo pochi minuti con un vero e proprio colpo di biliardo da limite dell’area ha messo a segno il goal definitivo. Ed è stato quello dell’1-0.

Entusiasmati da questa esperienza ci siamo recati al campo dei Kennedy, la settimana successiva, per assistere ad un’altra partita che ha visto fronteggiarsi – contro i ragazzi di Bevilacqua – quelli della Casertana di Platone.

La prima cosa che ci è balzata all’occhio rispetto al match precedente è stata la differenza strutturale e fisica. Abbiamo chiesto qualche informazione in giro ed abbiamo scoperto che la Casertana rispetto ad altre formazioni, non disputa un campionato nazionale ma bensì un campionato regionale.

Palla al centro e via alla sfida. Il Napoli alla prima azione ha trovato il vantaggio sugli sviluppi di un’azione che ha portato un cross dalla destra depositato in rete dall’accorrente esterno destro azzurro Scongliamiglio. Nonostante il goal a freddo i rosso blu non si sono composti ed hanno mantenuto una calma quasi olimpica che gli ha consentito di sviluppare un gioco davvero interessante e ricco di elaborate trame di gioco.

Così, finalmente, è arrivato il tanto atteso pareggio avvenuto nella parte centrale del primo tempo. In seguito il Napoli ha messo in mostra tutte le sue qualità fisiche, atletiche e tecniche reagendo al goal della Casertana ma impattando puntualmente contro la buona organizzazione dei rossoblu. Il secondo tempo, nonostante la girandola dei cambi, il risultato non è cambiato. La partita è terminata sull’1-1.

Se dovessimo esprimere alcune osservazioni, lo faremmo non da un punto di vista tecnico. Su questo argomento non siamo noi gli esperti. Ma da spettatori e addetti ai lavori, per quanto riguarda la professione giornalistica, non possiamo non aver notato un aspetto: l’indifferenza.

Nel senso che abbiamo assistito a due belle gare, intense e ben giocate. Abbiamo visto un buon calcio e importanti idee di gioco. Non solo, ma ci siamo resi conto di quanti siano i giovani di talento che potrebbero avere le loro opportunità nel calcio che conta.

Eppure, nonostante le tante lamentele sulla crisi del calcio italiano, di una Serie A impoverita e farcita di stranieri, di una nazionale che solo adesso – dopo la vittoria del Mondiale del 2006 – si sta ristrutturando, ci concediamo il lusso di parlare e scrivere poco di determinate realtà.

È evidente che c’è qualche responsabilità da parte di chi fa parte di questo ‘sistema‘ e che forse dovrebbe contribuire almeno a renderlo conoscibile. In ogni caso complimenti a questi ragazzi e ai loro allenatori: ci avete fatto divertire.