Napoli e provincia continuano ad essere invase di rifiuti. I cumuli si ritrovano ad ogni angolo di città, dal centro alla periferia. Una crisi nella raccolta che ha portato all’intervento anche dei vertici di Governo. Intervenuto nel corso della Cop21 del Mediterraneo al Castel dell’Ovo, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa bacchetta la Regione Campania e il Comune di Napoli: «Non è piacevole vedere i cumuli di rifiuti a Napoli e il deposito incontrollato. Si devono fare gli impianti, è il momento. Gli impianti sono di competenza delle Regioni, nello specifico quindi della Regione Campania, attraverso il piano regionale dei rifiuti. La raccolta dei rifiuti la fanno i Comuni, non lo Stato. Se il Comune non raccoglie e la Regione non fa gli impianti, lo Stato cosa può fare? Commissariare tutti? Ognuno facesse il suo dovere».
Intanto, il sindaco Luigi de Magistris rassicura sul funzionamento del lavoro per il superamento della fase di crisi: «Il piano sta funzionando alla grande, ieri sono state conferite quasi 1.400 tonnellate di rifiuti grazie a uno sforzo straordinario dello Stir di Caivano, le criticità sono rientrate e tra stanotte e oggi saranno recuperate le giacenze».
Oggi è in programma un tavolo in Regione per mettere al centro il tema: «La quantità di rifiuti in città è aumentata notevolmente. Abbiamo avuto i dati statistici, li stiamo analizzando, ma sono molto preoccupanti, c’è una flessione complessiva della differenziata nell’area metropolitana, non ancora in città ma se continuiamo su questo trend accadrà anche a Napoli», spiega ancora de Magistris che va all’attacco del Governo: «Questo accade per una crisi dell’umido di cui nessuno si interessa a livello nazionale e il Governo non è neanche riuscito a far passare degli emendamenti importanti nonostante gli impegni». E ancora, il primo cittadino allarga le responsabilità alla Regione: «non può riguardare solo Napoli ma la Regione Campania, che ha la competenza sui flussi, bisogna distribuirli in tutti gli impianti della Campania e sperare che prima o poi anche il governo nazionale si accorga di questo».
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