Papa Francesco ha riconosciuto il ruolo rappresentativo che il presepe ha per Napoli. Nella Lettera apostolica “Admirabile signum” ha detto che è un simbolo che va riportato: “Nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e nelle piazze”.
Una dichiarazione del genere era inevitabile che fosse molto apprezzata nella via dei presepi più famosa al mondo, San Gregorio Armeno a Napoli. A commentare la dichiarazione del papa è stato Marco Ferrigno, erede della dinastia di arte presepiale napoletana, che all’AGI ha dichiarato: “Non potrei essere più’ d’accordo e felice. E’così che deve essere. Perché il presepe rappresenta quell’unione familiare di cui si ha particolarmente bisogno oggi, che facciamo fatica anche a ritrovarci seduti alla stessa tavola la sera“.
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“La realizzazione – ha aggiunto – del presepe coinvolge in misura diversa il papà, la mamma e i bambini, che si divertono a posizionare i personaggi“. Impossibile non pensare a una delle commedie simbolo del teatro napoletano “Natale in casa Cupiello“, come ha spiegato Ferrigno: “Luca, impersonato da Eduardo De Filippo, preparava il presepio, il figlio lo criticava, la moglie ogni tanto puliva i pastorelli“. Cosa diversa è l’albero di Natale che secondo il maestro presepaio non raggiunge lo stesso scopo: “E’ più’ freddo: generalmente lo addobba la mamma, magari da sola…“.
