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Terremoto dell’Ottanta, il devastante sisma che in Irpina provocò 2914 morti

Sono passati 40 anni da quel terribile 23 novembre del 1980 quando un sisma devastante in Irpina provocò 2914 morti. Erano le 19.34 quando una forte scossa, di magnitudo 6.9, fece tremare violentemente la terra. L’epicentro era tra i comuni di Teora, Castelnuovo e Conza della Campania.

Il sisma fu talmente forte che furono 679 i comuni colpiti, dalle province di Avellino, Salerno, Potenza ma anche di Foggia in Puglia. Era poco prima dell’ora di cena, quando improvvisamente la terrà iniziò a tremare. Si sentì un forte boato e poi il buio. Un intero paese è stato praticamente raso al suolo. Oltre le quasi tremila vittime, ci furono 8484 feriti e 280.000 sfollati.

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Chi ha vissuto quel sisma ricorda bene la violenza con cui tutto iniziò a tremare. Un terremoto di 90 secondi che ebbe una tale potenza che distrusse 77mila costruzioni. I tre canali della TV statale aprirono tutti con il grave terremoto che era avvenuto in Campania. Dal giorno precedente al sisma iniziò la tremenda conta dei morti, i cronisti ripetevano il lungo elenco in ogni edizione del TG: “Sant’Angelo dei Lombardi, 482 morti; Laviano, 303 morti; Lioni, 228 morti“.

Era un numero che aumentava ora dopo ora. 8000 furono i volontari che si recarono in Irpinia e nei comuni colpiti per aiutare. Si scavava con le mani in un’atroce lotta contro il tempo con la speranza di trovare ancora qualcuno che fosse vivo, ma purtroppo il più delle volte quell’attesa si trasformava nella consapevolezza che quel sisma aveva provocato una terribile strage.