La scomparsa di Roberto Puoti ha sconvolto la comunità di Capua. Robertino, come gli amici amavano chiamarlo, è morto all’età di cinquant’anni a causa di un brutto male. Quel male che miete sempre più vittime.
In tantissimi sono accorsi ai funerali di Robertino per porgergli l’ultimo saluto e stringersi al dolore della famiglia. La cerimonia si è tenuta nella chiesa del Sacro Cuore Gesù, nel rione Carlo Sant’agata, quartiere in cui l’uomo era molto conosciuto. Rappresentava un punto di riferimento per l’intera comunità, una persona da chiamare quando si aveva bisogno di aiuto.
A descriverlo con parole piene d’amore è stato don Raffaele D’Agosto, parroco della chiesa del Sacro Cuore, che durante l’omelia ha omaggiato la sua vita: “Il tuo nome è Roberto, ma tutti ti conoscevano per Robertino. Amavi dire del tuo titolo di studio, “perito chimico”. Un bravo pittore, eccellente calciatore, lavoratore instancabile. Sempre presente con umiltà e grandi passioni per la rinascita del Rione”.
Il parroco ha raccontato dell’impegno di Robertino nell’edificare un centro per i giovani, dove potessero trascorrere il loro tempo. Una vita impegnata in favore degli altri: “Un valido collaboratore che si è donato per l’edificazione di un Centro, da tutti osteggiato ma da lui difeso per il bene dei giovani. Grazie per il bene compiuto, per il desiderio di crescere e per i tanti rimproveri ricevuti e accolti per il grande affetto nei miei riguardi. Incamminati ora, caro Robertino, verso quella stella che non conosce tramonto e troverai tutta la famiglia di Dio che da sempre hai sognato ed ora ti accoglie con immenso amore”. Tanta la commozione per la sua scomparsa.