L'acrobata ed addestratore del Circo di Romina Orfei si scaglia contro l'eliminazione degli animali dai circhi e chiama in causa la scienza
Quando il signor Alan Valeriu, figlio di una lunga tradizione circense, ha contattato la redazione de VocediNapoli.it per esporci il suo punto di vista in merito all’eliminazione progressiva degli animali dai circhi che sta interessando la Campania e l’Italia, siamo rimasti immediatamente colpiti dalle sue dichiarazioni. Per quanto impopolari esse siano, affondano le radici in fatti concreti, i quali non possono far altro che lasciarci un enorme punto di domanda relativo alla natura etica della vicenda.
Valeriu, attualmente addestratore ed acrobata presso il Circo di Romina Orfei, afferma che “l’idea dell’eliminazione degli animali dai circhi, in realtà va a ledere il loro stesso stato di vita. Oggi si guarda più la cornice di un quadro che il quadro stesso, un animale che vive in un contesto itinerante come il circo, segue una vita stimolante, priva di noia, seguendo attività costanti, creando situazioni a questo naturali, visto che in natura tendono a spostarsi per vari bisogni fisiologici“.
Il circense rincara poi la dose basandosi in primis sulla sua esperienza diretta e sugli stessi studi scientifici che sono stati fatti nel 2012 dall’Univesità di Sassari sul “livello di benessere” dei suoi animali: “Io ho vissuto con svariati animali per oltre 12 anni, partendo dai ratti arrivando ai grossi felini, dagli avicoli arrivando ai rapaci. Il vivere e addestrare questa multitudine di animali non è stato il solo avanzamento verso una reale conoscenza degli animali e su ciò che pensano e vogliono ma una porta che è stata spalancata verso la scienza, visto che nel 2012 permisi degli studi da parte dell’ Università di Sassari sul livello di benessere degli animali. Da questi studi, che furono seguiti per tutta l’estate con valutazioni comportamentali, relazione con gli addestratori e per finire analisi metaboliche con relativo test del cortisolo (ormone dello stress), ne emerse la totale mancanza di stress degli animali. In seguito anche altri circhi italiani permisero tali studi avendo il medesimo risultato“.
Valeriu prosegue poi con un’ampia difesa dei circhi italiani, periodicamente sottoposti a controlli da parte di ASL e Autorità Forestali e senza troppi giri di parole ci dice: “Oggi vige un odio mediatico verso il mondo del circo equestre a causa di video messi in circolo da associazioni animaliste e divenuti virali, che però sono di circhi esteri, russi o cinesi. Si crede che un animale libero sia felice ma è veramente così? Sapete cosa è la selezione naturale? Il più forte sopravvive e si accoppia mandando avanti una genetica adatta a sopportare situazioni estreme a differenza di animali che nascono da secoli in cattività, la cui genetica non ha quel principio di adattamento per vivere libero. Gli animali dei circhi sono stati selezionati per oltre due secoli per essere adatti ad una vita in cattività, non vengono prelevati dal loro paese di origine e non avrebbe neppure senso, sia perché è vietato a livello legislativo e poi perché ci sarebbe più difficoltà nella gestione“.
Alan ha anche delle risposte in merito alle accuse relative al continuo spostamento al quale sono sottoposti gli animali destinati agli spettacoli circensi: “Per quanto riguarda il fatto che gli animali non vivano in spazi immensi bisognerebbe aggiungere che non sono animali che vivono in un luogo ma si spostano, fanno cose diverse in maniera costante e gli stessi viaggi sono degli stimoli. Provate a portare il vostro cane in posti diversi costantemente e vedrete come si comporterà andando da solo in auto. Sono stati fatti studi anche durante i viaggi con la totale mancanza di stress durante il viaggio stesso, recentemente il test del cortisolo si può fare tramite il pelo con il significato che oggi giorno per capire se un animale sia felice o meno a vivere in un determinato contesto basta veramente poco. Sarebbe da dire anche che un animale in uno stato di stress sarebbe soggetto ad ammalarsi , vivendo poco visto che lo stress danneggia il sistema immunitario“.
Sulla questione etica poi non esita a controbilanciare le accuse: “Ora qualcuno dirà che non è etico tenere certi animali al circo o in cattività ma posso garantire che non è etico neanche tenere un cane o gatto in casa trattandolo come fosse un soprammobile, abbandonato durante le ore lavorative del proprietario. Io non voglio condannare altre realtà in cui gli animali vivono in cattività ma condanno chi punta il dito senza informarsi di persona seguendo tutte le bugie e manipolazioni delle associazioni animaliste, le quali hanno dovuto modificare studi effettuati sui circhi a loro vantaggio creando uno stato confusionale su questo mondo, sia a molta gente che nel campo della politica“.
Inoltre esorta la Regione Campania a prendere quella che per Valeriu potrebbe essere una decisione diversa ma non meno valida per affrontare il dilemma relativo all’utilizzo degli animali nei circhi: “Se la Regione Campania volesse fare del bene verso il mondo del circo (e non solo) dovrebbe istituire una commissione che a sorpresa vada nei circhi ed effettui prelievi per il test del cortisolo e crei piazzali adatti, come in Germania, dove i circhi hanno posti magnifici sia per gli animali che per le persone, e in più potrei dire che tale commissione dovrebbe assistere alle sessioni di addestramento per tutelare gli stessi circensi in caso fossero diffamati“.
In merito alle costanti domande relative alle modalità di addestramento degli animali, Valeriu risponde: “Per quanto riguarda l’addestramento degli animali dei circhi in Italia, viene utilizzato il semplice sistema del ‘rinforzo positivo’. Cosa significa? Sì induce un animale ad eseguire un determinato movimento premiandolo con qualcosa che gli piaccia molto. Io stesso ho addestrato un leone utilizzando la carne bianca come premio e la carne rossa come alimento. Addestrare significa creare una situazione di piacere per l’animale al fine di avere risultati positivi con i minimi rischi. Un grosso felino può essere pronto ad esibirsi anche in un mese di addestramento se si hanno le conoscenze e le capacità adeguate per farlo e se il soggetto dimostra una buona intelligenza. Ogni animale ha un determinato carattere e qualità psicofisiche, infatti prima di iniziare l’addestramento bisogna osservarlo bene, capendone le preferenze ed i fastidi sicchè in un lasso di tempo breve si hanno risultati effettivi. L’addestramento è parte integrante del benessere degli animali nei circhi, negli USA ad esempio è vietato per gli zoo detenere animali senza che facciano sessioni di addestramento tanto che si possono assistere a spettacoli con grossi felini e rettili, ecc. Per quanto concerne la musica, questa per l’animale viene associata al momento dei premi o delle coccole e non prova fastidio nel sentirla. Dove lavoro ora, nel backstage si vedono i dromedari che corrono all’interno del circo da soli per esibirsi, e vale lo stesso per le giraffe ed ippopotami, loro sanno che arrivati in pista riceveranno uno stimolo piacevole“.
In conclusione il circense alla corte di Romina Orfei dichiara: “Nel corso della mia vita assieme agli animali ho capito che amare gli animali significa conoscerli personalmente e non tramite un solo libro o un documentario, l’ignoranza è il più grande malessere verso un qualsiasi essere vivente. Se volete avere informazioni veritiere, domandate ai diretti interessati invece di accusare un mondo fatto di persone e dinamiche che non si conoscono realmente“.
Condivisibile o meno, non possiamo che ringraziare il signor Valeriu per la testimonianza ampia e dettagliata che ci ha rivelato l’altra faccia di una medaglia, quella del mondo circense, così affascinante quanto controversa e discussa.